Morti e misteri in laguna a Venezia: indaga la Procura
Cinque giorni segnati dal sangue, in laguna, a Venezia: prima una ventenne, Linda Zennaro, che muore annegata nella notte del Redentore nello specchio d’acqua vicino al Faro Rocchetta, in località Alberoni, estremità sud del Lido, vicino all’imbarcadero per Pellestrina, dopo essersi immersa nell’acqua mentre il fidanzato si trovava a pochi metri sulla scogliera e quando non l’ha vista riemergere ha dato l’allarme dopo l’1.15 di domenica; lunedì sera il 45enne conte Marco Celio Passi, sposato con una Marzotto e padre di due bimbi, che si schianta contro un briccola alla guida della sua imbarcazione “topa” nel canale dietro la Giudecca, a Sacca Fisola, mentre l’amica 42enne che si trovava con lui è rimasta ferita ed è ricoverata in gravi condizioni all’ospedale; l’altra sera una veneziana di 67 anni è stata ripescata al Lido, tra San Nicolò e Santa Maria Elisabetta e soltanto ieri mattina è stata identificata grazie alle tre figlie che avevano segnalato la scomparsa. Sono fatti di cronaca nera distinti tra di loro, sui quali la locale Procura della Repubblica ha aperto tre fascicoli per comprendere che cos’è realmente accaduto ed ha incaricato i medici legali di eseguire le autopsie per accertare le cause della morte.
“NUOTAVA BENE”
Se la tragedia in cui ha perso la vita Celio Passi, suscitando cordoglio in città perché era conosciuto e stimato, è un incidente nautico e compito dell’inchiesta sarà quello di stabilire se lo sfortunato 45enne al vertice dell’Ordine di Malta, procancelliere del Gran Priorato di lombardia e Venezia Castello, rampollo di una famiglia proprietaria di palazzo Tiepolo-Passi che si affaccia sul Canal Grande, per le due donne soltanto l’autopsia potrà stabilire con precisione le circostanze dei due drammi. A Campalto, cintuara della città metropolitana dove viveva Linda, i genitori non si danno pace. “Nostra figlia nuotava bene, era entusiasta della vita e non faceva uso di sostanze”, spiegano disperati i genitori ai cronisti. La ragazza si trovava assieme al fidanzato mestrino Giacomo Scarpa, 28 anni, che ha dato l’allarme quando non ha più visto Linda. La coppia dopo avere assistito da lontano, perché si trovava agli Alberoni dove comunque lo spettacolo è visibile, ai fuochi d’artificio della grande festa del Redentore, durati come da tradizione dalle 11.30 alle 12.10, si è incamminata lungo l’argine di Faro Rocchetta. “Abbiamo parlato e scherzato – ha riferito Giacomo ai carabinieri – poi lei ha deciso di entrare in acqua, mentre io sono rimasto seduto sulla scogliera”. Linda ha proseguito a parlare per un po’, poi quando ha smesso il fidanzato preoccupata l’avrebbe chiamata più volte prima di dare l’allarme. I vigili del fuoco l’hanno trovata verso le 2.30 non molto lontana da dove si era immersa. In apparenza è annegata, adesso spetterà al medico legale rispondere ai quesiti che gli ha sottoposto il magistrato di turno.
E lo stesso inquirente ha incaricato l’anatomo patologo di eseguire l’esame sulla salma di Marco Passi, che verso le 23.45 di lunedì sera è finito contro una briccola, un palo di larice che delimita la navigabilità dei canali della laguna veneta. Il piccolo natante in vetroresina, spinto da un motore di 40 cavalli, dopo avere violentemente sbattuto contro la briccola ha cominciato a girare impazzito su se stesso attirando l’attenzione di alcuni testimoni a riva che hanno chiamato i numeri dell’emergenza. Infine, il magistrato di turno non esclude alcuna pista per il decesso della 67enne che abitava a Venezia e che è stata rinvenuta mercoledì verso mezzanotte in zona Lido, tra gli imbarcaderi dei vaporetti a Santa Maria Elisabetta e quello del ferry a San Nicolò. Sono stati tre ragazzi che navigavano su una piccola imbarcazione a bassa velocità a scorgerla. A recuperare il corpo sono stati i vigili del fuoco ed è stato messo a disposizione della magistratura, informata dai carabinieri della vicina stazione lidense, dopo che il medico ha eseguito una sommaria ispezione esterna. Anche in questo caso soltanto l’autopsia potrà chiarire le cause della morte. Le tre figlie della vittima che ieri mattina si sono messe in contatto con le autorità, dopo essersi sincerate incredule che la mamma era scomparsa, sono state sentite per ricostruire i suoi ultimi movimenti. Certo è che nel giro di pochi giorni sulle tre morti, due delle quali circondate da un alone di mistero, si sta interrogando la città.
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