Missili sulla Crimea, Mosca chiama in causa gli Stati Uniti
La Russia ritiene gli Stati Uniti responsabili quanto l’Ucraina per il raid sulla Crimea compiuto domenica con missili americani Atacms. Lo ha comunicato il ministero degli Esteri di Mosca all’ambasciatrice americana, che è stata convocata presso la sede diplomatica. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha invitato i giornalisti a chiedere ai loro colleghi in Europa e negli Usa “perché i loro governi uccidono i bambini russi”. Peskov, citato dall’agenzia di Stato Tass, ha aggiunto che la Russia “sa perfettamente bene” chi è dietro ad attacchi di questo tipo e “chi punta sui bersagli questi missili tecnicamente molto complessi”. Il portavoce ha inviato un messaggio all’amministrazione Biden: “Il coinvolgimento degli Usa”, con le conseguenti “uccisioni di civili”, non potrà non avere “conseguenze”.
Kiev colpirà ancora la penisola affacciata sul Mar Nero. “In Crimea non ci sono e non possono esserci ‘spiagge’, ‘zone turistiche’ e altri segni fittizi di ‘vita pacifica’. La Crimea è sicuramente un territorio straniero occupato dalla Russia, dove sono in corso ostilità e una guerra su larga scala. La stessa guerra che la Russia ha scatenato a soli fini genocidi e invasivi. La Crimea è anche un grande campo e magazzino militare, con centinaia di obiettivi militari diretti, che i russi stanno cinicamente cercando di nascondere e coprire con i propri civili. Che a loro volta sono considerati… occupanti civili”. A scriverlo su X è stato il consigliere presidenziale ucraino, Mykhailo Podolyak.
Il presidente Volodymyr Zelensky ha dichiarato che l’Ucraina ha colpito più di 30 raffinerie, terminali e depositi di petrolio russi, senza fornire ulteriori dettagli. Zelensky ha ordinato al nuovo capo della Guardia di Stato ucraina, il colonnello Oleksiy Morozov, di procedere ad una profonda pulizia interna, dopo che due dei suoi ufficiali sono stati accusati di aver complottato per assassinare alti funzionari, tra i quali lo stesso Zelensky e il capo dell’intelligence militare, Kyrylo Budanov.
Nelle 24 ore scorse le forze russe avrebbero centrato un grande centro logistico delle forze armate ucraine dove erano immagazzinate armi e missili di fabbricazione occidentale. Lo ha rivendicato il servizio stampa del ministero della Difesa russo menzionato da Ria Novosti. “L’aviazione, i velivoli senza pilota, le forze missilistiche e l’artiglieria delle forze armate russe hanno colpito un grande centro logistico delle forze armate ucraine, dove avviene l’immagazzinamento, lo stoccaggio e la ridistribuzione di armi, compresi i missili, consegnate al regime di Kiev dai Paesi occidentali”, si legge nella nota. Bersagliate anche Odessa, Kherson e Kharkiv.
Il ministro degli Affari Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha partecipato in remoto al Consiglio Affari Esteri dell’Ue, esprimendo “gratitudine” per l’approvazione del quadro negoziale per l’Ucraina e sottolineando che l’adesione dell’Ucraina “rafforzerà l’Ue” e garantirà sicurezza e prosperità “a tutti gli europei”. Kuleba ha rimarcato che per proteggere il suo popolo e il continente europeo, c’è bisogno di “un maggior numero di sistemi di difesa aerea Patriot e SAMP/T”.
Il Consiglio Ue ha adottato ieri un 14° pacchetto di misure restrittive economiche e individuali a carico della Russia. Si tratta di provvedimenti studiati per colpire settori di alto valore dell’economia russa, come energia, finanza e commercio, rendendo sempre più difficile eludere le sanzioni dell’UE. “Le nostre sanzioni hanno già indebolito significativamente l’economia russa e impedito a Putin di realizzare i suoi piani per distruggere l’Ucraina, sebbene continui l’aggressione illegale contro i civili e le infrastrutture civili. Il 14° pacchetto di sanzioni dimostra la nostra unità nel sostenere l’Ucraina e nel cercare di limitare le attività criminali della Russia contro gli ucraini, compresi gli sforzi per eludere le misure dell’UE”, ha affermato Josep Borrell, Alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza.
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