Mirafiori, produzione ferma fino al 20 gennaio?
Secondo quanto anticipato da alcuni organi di stampa la produzione alle Carrozzerie di Mirafiori resterebbe ferma fino al 20 gennaio ( e non al 5 come precedentemente annunciato dall’azienda). Oggi intanto il manager Europa di Stellantis, Jean Philippe Imparato, ha incontrato i sindacati: “Il 2025 sarà un anno difficile ma Mirafiori non si estinguerà, abbiamo un piano per il futuro dello stabilimento”Stop alla produzione a Mirafiori fino al 20 gennaio: lo comunica Gianni Mannori, responsabile del Sindacato Fiom Cgil a Mirafiori. Si tratta di una decisione anticipata non ufficializzata dalla società, ha sottolineato Mannori. Se la notizia fosse confermata risulterebbe essere in conflitto con la previsione fatta da Stellantis a fine novembre secondo cui la sospensione della produzione alle Carrozzerie di Mirafiori si sarebbe conclusa il 5 gennaio.Tutto questo nel giorno in cui a Torino incontra i sindacati il responsabile Europa di Stellantis, Jean Philip Imparato, dopo due ore di vertice con i rappresentanti dei lavoratori. Il manager ha ammesso che il 2025 sarà un anno difficile di grande trasformazione ma ha sottolineato “dobbiamo essere uniti”. In particolare ha voluto riaffermare l’intenzione di mantenere l’attività in Italia: “Mirafiori non si estinguerà, abbiamo un piano per il futuro dello stabilimento che ci permette di guardare al 2032-2033”. La prova starebbe nel fatto che la nuova generazione di 500 sarà fatta a Mirafiori: “Se portiamo qui nuove vetture, non si può andare verso l’estinzione”.
D’altra parte, ha ancora detto Imparato, tutto il settore auto è in crisi, non certo solo Stellantis ma è una situazione che è possibile gestire solo insieme. Sono questi gli argomenti che ha Imparato ha affermato di voler portare al tavolo del 17 dicembre con il ministro Urso.
Per il segretario generale FIM Ferdinando Uliano: “il cambio di passo di Stellantis deve determinarsi con novità concrete su investimenti e nuove produzioni: “Il piano attuale di Stellantis è insufficiente per contrastare il crollo dei volumi produttivi, che rischia di portare l’azienda a non superare le 500.000 unità annue in Italia. Per garantire la sicurezza occupazionale e la saturazione degli impianti, è necessario raddoppiare la produzione, raggiungendo almeno 1 milione di veicoli”.
Uliano ha ribadito la necessità di assegnare una nuova piattaforma produttiva all’Italia, come la piattaforma “small”, attualmente utilizzata in altri Paesi europei: “Questo sarebbe un passo essenziale per garantire il futuro degli impianti italiani”.
“Da Stellantis abbiamo ascoltato parole distensive, ma ancora nessun progetto nuovo e significativo. Anzi il 2025 sarà un anno terribile con gli stessi volumi produttivi del 2024 e solo nel 2026 forse inizieremo a vedere una inversione di tendenza» è il commento di Rocco Palombella, segretario generale Uilm, e Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile del settore auto, al termine dell’incontro.
Roberto Di Maulo, segretario generale Fismic Confsal, commenta: “Nell’incontro di oggi l’azienda Stellantis, rappresentata al massimo livello, ha cercato di ripristinare il clima di fiducia con le OO.SS.; intenzione che abbiamo apprezzato chiedendo che questo clima di fiducia venga riempito da verifiche puntuali, almeno trimestrali, direttamente tra azienda e sindacato, sull’evoluzione del mercato e i necessari aggiustamenti del piano industriale. Abbiamo consapevolezza che il 2025 sarà ancora un anno molto difficile e crediamo che il governo nazionale e quello europeo debbano almeno intervenire per bloccare l’odioso sistema delle multe e allungare i tempi in generale del Green Deal.” continua Di Maulo.
lineaitaliapiemonte.it – ilTorinese.it
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