Politica

Minori rapiti e portati all’estero: ecco la nuova legge

di Ivano Tolettini -


Una piaga sociale di cui le cronache nazionali raramente si occupano: sono centinaia i casi di minori rapiti, sottratti da uno dei due genitori e portati all’estero. Una sorta di rapimento per impedire a papà o mamma, a seconda dei casi, di continuare a vederli. Un fenomeno in crescita per l’aumento dei bambini nati da coppie miste e che adesso trova un’efficace tutela. Il Senato ha approvato il disegno di legge contro la sottrazione dei minori con 89 voti favorevoli, 55 astenuti e nessun contrario. La norma, che vede come prima firmataria l’ex ministra leghista Erika Stefani (nella foto) non dovrebbe incontrare ostacoli anche alla Camera e, pertanto, tra qualche mese entrerà in vigore. Prevede un aggravamento delle sanzioni con una pena edittale fino a 6 anni per la sottrazione all’estero e fino a 5 anni per chi resta in Italia. “Abbiamo introdotto pene più severe per disincentivare questo odioso reato – spiega la senatrice Stefani, capogruppo della Lega in Commissione Giustizia – È un testo di legge che nasce perché era stata la Procura della Repubblica di Vicenza, una ventina d’anni fa, con un bravo procuratore come Paolo Pecori e con l’assistenza dei carabinieri della squadra di polizia giudiziaria del tribunale, che erano riusciti a riportare a casa bambini in situazioni difficilissime”. Sia il Pm Pecori che il sottufficiale dell’Arma Fabrizio Cannata, protagonista di alcuni clamorosi ritrovamenti di bambini rapiti in Brasile, Stati Uniti, Polonia, Africa del Nord e Asia, sono oggi in pensione, ed erano stati sentiti dalla Commissione per valutare gli strumenti più idonei per contrastare il fenomeno.

“Queste norme – spiega la senatrice – aggravano la pena nei confronti del genitore che sottrae il minore e che recide il legame con l’altro genitore, non solo per disincentivare tali condotte, ma anche per garantire indagini più accurate attraverso le intercettazioni. Trovare il minore all’estero, ad esempio, a volte diventa molto difficile e non solo per il rientro, ma anche per riuscire a rintracciarlo. Ci sono convenzioni internazionali che sono molto articolate e che non sono punitive, ma prevedono rapporti di collaborazione tra Stati al fine di poter far rientrare il figlio”. Il Pm Pecori aveva spiegato che senza intercettazioni telefoniche era praticamente impossibile ritorvare i minori una volta accompagnati da uno dei genitori all’estero, perciò è necessaria questa tutela tecnica che può essere utilizzata solo con l’innalzamento delle pene al di sopra dei 4 anni. “Il Senato – afferma Pecori – ha saggiamente approvato il disegno di legge che offre maggiori garanzie ai genitori separati ai quali veniva impedito di vedere i propri figli ma, soprattutto, tutela gli stessi minori indotti ad allontanarsi da ambienti familiari, affetti e contesti culturali di riferimento”. Trovare il minore all’estero a volte è molto difficile, come lo stesso Pecori sottolinea, e che si era avvalso in decine di occasioni, nell’arco di una ventina d’anni, della collaborazione del sottufficiale Cannata che aveva sviluppato con professionalità relazioni proficue con l’Interpol e le magistrature dei Paesi coinvolti dai “sequestri”. “Ci sono convenzioni internazionali che sono molto articolate e che non sono punitive – aggiunge la senatrice Stefani -, ma prevedono rapporti di collaborazione tra Stati al fine di poter far rientrare il figlio. Queste convenzioni hanno varie declinazioni”. “In Aula – osserva la parlamentare veneta – si è fatto riferimento a delle ipotesi nel caso in cui un genitore, nel rientrare possa essere sottoposto all’arresto. Nel nostro ddl è previsto che a chi collabora venga ridotta di gran lunga la pena, come richiesto del resto anche dalla Garante per l’Infanzia”.

Lo spirito della legge, dunque, vuole punire chi con pervicacia criminale vuole sottrarre il minore all’altro genitore e danneggiare la sua crescia. “Noi vogliamo allertare chi anche avesse intenzione di sottrarre il figlio all’altro genitore – analizza Stefani – e indurlo a non farlo. Vogliamo disincentivare queste condotte anche se non tutti gli Stati hanno firmato le Convenzioni”. “E quando questo accade – puntualizza la senatrice – diventa davvero impossibile ritrovare i minori. Anche se alcune Procure sono riuscite ad elaborare alcune best practies e sono riuscite comunque a rintracciarli. È davvero un provvedimento necessario alla luce della frequenza delle sottrazioni nelle crisi coniugali, in cui a pagare le conseguenze sono sempre i più piccoli”. La circostanza che nessun senatore abbia votato contro testimonia come la nuova normativa sia uno strumento necessario.


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