Attualità

Ministero della Cultura: Spano si dimette, incarichi al Maxxi per il suo compagno durante la presidenza Giuli

di Angelo Vitale -


Il mandato di Francesco Spano quale capogabinetto del ministro della Cultura Alessandro Giuli al termine: secondo Il Fatto Quotidiano solo l’ufficialità servirà a sancire l’addio di Spano al ministero, concorde lo stesso Giuli e informata del passo la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. La notizia è una ulteriore accelerazione dei fatti che, terminata almeno nelle sedi istituzionali la vicenda dell’ex ministro Gennaro Sangiuliano per i risvolti della storia in cui è coinvolto con l’imprenditrice Maria Rosaria Boccia, hanno da subito interessato la figura di Spano dopo la scelta caduta su di lui ad opera di Giuli.

C’era sta l’aspra estromissione del predecessore di Spano, Francesco Gilioli a suo tempo arrivato al ministero della Cultura da Palazzo Madama, le voci che davano Gilioli pesantemente coinvolto nelle indiscrezioni sull’intera vicenda Sangiuliano-Boccia, il richiamo, da parte di molti esponenti del centrodestra, in particolare Fratelli d’Italia, allo scandalo in cui era rimasto coinvolto sette anni fa Spano. L’ormai dimissionario capogabinetto di Giuli, era stato accusato di aver favorito un finanziamento concesso dall’Ufficio governativo discriminazioni razziali ad una associazione Lgbt che consentiva nella sua sede anche lo svolgimento di sesso a pagamento, una storia poi chiarita successivamente dalla Corte dei Conti come in riga con le procedure adottate in quell’Ufficio.

Recentissime, poi, le anticipazioni di Sigfrido Ranucci, conduttore della trasmissione Rai Report, sulla prima puntata della nuova stagione – prevista domenica – nella quale si tratterà di un nuovo “caso Boccia” al ministero della Cultura ma “al maschile” e che i rumors hanno subito attribuito agli intrecci di notizie e ipotesi originate dal nuovo organigramma dello staff di Giuli.

Recente pure l’attacco a Spano in una chat di Fratelli d’Italia, frequentata da 200 esponenti del partito e dai vertici del partito compresa Arianna Meloni, ove il coordinatore meloniano del Municipio IX di Roma, Fabrizio Busnengo, aveva definito “pederasta” Spano accusandolo di posizioni “ignobili sui diritti Lgbtq”. Busnengo è poi stato estromesso dalla chat e si è dimesso dal suo ruolo.

Queste le dichiarazioni di Spano: “Con sofferta riflessione mi sono determinato a rassegnarle le mie dimissioni dal ruolo di capo di Gabinetto della Cultura con cui ha voluto onorarmi”. Comincia così la lettera che Francesco Spano ha inviato al ministro della Cultura, Alessandro Giuli. “Il contesto venutosi a creare, non privo di sgradevoli attacchi personali, non mi consente più di mantenere quella serenità di pensiero che è necessaria per svolgere questo ruolo così importante”, scrive Spano. “Nell’esclusivo interesse dell’Amministrazione, pertanto, ritengo doveroso da parte mia fare un passo indietro. Ciò non mi impedisce, evidentemente, di esprimerle la mia profonda gratitudine per la stima ed il sostegno che mi ha mostrato senza esitazione”, conclude Spano.

Secondo le più recenti indiscrezioni, Spano è al centro della prossima puntata di Report. Fu segretario generale del Maxxi, confermato poi da Giuli quando questi ne divenne presidente nell’autunno del 2022. Coinvolto nella trasmissione anche il compagno di Spano con il quale si è unito civilmente mesi fa, l’avvocato Marco Carnabuci che figura tra e consulenti e gli esperti di Federculture ed è stato titolare di un lungo contratto al Maxxi dal 2018 al 2021 quale responsabile dei dati personali, all’epoca della presidenza di Giovanna Melandri. Un incarico avuto da Carnabuci, quindi, quando Spano non era ancora al Maxxi.

Diciannove mesi fa, poi – quindi nel marzo 2023 – all’epoca della presidenza Giuli, Carnabuci era stato incaricato dal Maxxi per per la predisposizione del Modello organizzazione di gestione, un ruolo da 14mila euro al trimestre. I rumors, quindi, si puntano su Giuli come persona che potrebbe essere stato a conoscenza della relazione tra Spano e Carnabuci: questo, “il caso Boccia al maschile”.




Torna alle notizie in home