Migranti e Paesi sicuri, ancora uno stop dai giudici. A rischio processo sei militari per la strage di Cutro
Ancora un colpo dalla magistratura al Decreto Paesi sicuri emanato dal governo. La sezione migranti del Tribunale di Palermo ha sospeso il giudizio di convalida del trattenimento di due migranti (un cittadino del Senegal e uno del Ghana attualmente nell’hotspot di Agrigento che hanno chiesto il riconoscimento di rifugiato) disposto, in applicazione della procedura accelerata vigente, dal questore di Agrigento, e ha chiesto, in merito al Decreto Paesi sicuri, che la Corte di Giustizia Europea voglia chiarire se il diritto Ue debba essere interpretato nel senso che un Paese terzo non possa essere definito sicuro “qualora vi siano categorie di persone per le quali esso non soddisfa le condizioni sostanziali di tale designazione, enunciate nelle direttive Ue”. In attesa della decisione è stata disposta la liberazione dei due migranti.
Il tema migranti in primo piano anche per la notizia che arriva da Crotone dove la locale Procura della Repubblica ha chiesto il processo per sei militari, quattro appartenenti alla Guardia di Finanza e due alla Capitaneria di porto, per la strage di Cutro avvenuta tra la notte del 25 e 26 febbraio 2023 e nella quale persero la vita 94 migranti e altri corpi non furono mai ritrovati. Secondo l’accusa, i militari avrebbero contribuito, con le loro condotte, a causare il naufragio del caicco Summer Love. L’inchiesta, condotta dal pm Pasquale Festa, aveva evidenziato presunte inerzie e omissioni nell’operato dei militari che, se rinviati a giudizio dal gup del Tribunale di Crotone, dovranno rispondere di naufragio colposo e omicidio colposo plurimo.
Gli uomini della Gdf e della Capitaneria di porto, come scrive la Gazzetta del Sud, sono accusati di non avere impedito il naufragio. I reati ipotizzati a carico dei sei indagati sono naufragio colposo e omicidio colposo plurimo. Rischiano il processo Giuseppe Grillo, capo turno della sala operativa del Comando provinciale di Vibo Valentia della Guardia di finanza e del Roan, il Reparto operativo aeronavale delle fiamme gialle; Alberto Lippolis, comandante del Roan di Vibo Valentia; Antonino Lopresti, ufficiale in comando e controllo tattico nel Roan di Vibo Valentia; Nicolino Vardaro, comandante del gruppo aeronavale di Taranto; Francesca Perfido, ufficiale di ispezione in servizio nel Centro di coordinamento italiano di soccorso marittimo di Roma, e Nicola Nania, ufficiale di ispezione nel centro secondario di soccorso marittimo di Reggio Calabria.
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