Migranti, Battilocchio (Fi): “L’Europa faccia presto, altrimenti avremo nuove Lampedusa”
di EDOARDO SIRIGNANO
“È ora che l’Ue faccia la sua parte. Occorre subito un Piano Marshall per i migranti. Altrimenti avremo nuove Lampedusa”. A dirlo Alessandro Battilocchio, deputato di Forza Italia e responsabile del dipartimento Immigrazione del gruppo, presente oggi nuovamente a Lampedusa.
Ennesimo naufragio al largo delle acque siciliane. Cosa può fare l’Italia per fermare tutto ciò?
Siamo di fronte all’ennesima tragedia. Quanto accaduto conferma quello che l’Italia grida a gran voce da anni, ossia la necessità di una risposta strategica dell’Unione Europea sul tema migrazioni. Non può essere più trattato con i meccanismi dell’emergenza poiché rappresenta un problema strutturale. Se nel 2050 in Africa ci saranno tre miliardi di persone, bisogna pensare a quello che noi abbiamo chiamato il nuovo Piano Marshall.
A cosa si riferisce?
A un grande piano di sviluppo e interazione tra i due continenti basato su due grandi obiettivi: consentire ai Paesi africani prerogative indispensabili per lo sviluppo e dare la possibilità all’Europa di difendere posizioni geostrategiche. Ci troviamo, invece, al cospetto dell’ennesima strage annunciata e purtroppo, se non ci sarà un vero cambio di passo, rischia di non essere l’ultima.
Cosa ha fatto, intanto, il governo Meloni negli ultimi mesi?
L’Italia, mediante un impegno senza precedenti, ha portato avanti delle politiche concrete con provvedimenti e relazioni bilaterali, come mai era accaduto in passato. È un’azione incessante quella portata avanti dalla premier Meloni e dal ministro degli Esteri Tajani. Finalmente il tema è arrivato nell’agenda dell’Unione Europea. Basti guardare alle discussioni degli ultimi Consigli. I migranti, però, vanno trattati con una risposta strategica e strutturale e non più con la vecchia logica dell’emergenza.
In questo momento si trova a Lampedusa. Come la comunità ha reagito di fronte all’ennesima tragedia?
È un giorno triste. Questo è il momento del cordoglio e del dolore. Si rafforza, al contempo, la necessità che l’Italia reclama da tanti anni, dare una risposta sistemica e complessiva.
C’è, intanto, un turismo penalizzato. Aumentano le persone che, di fronte a un tam-tam di notizie, scelgono altre destinazioni per trascorrere le loro vacanze…
Sono qui anche per esprimere la solidarietà agli operatori turistici, alla popolazione. Vengo abbastanza spesso in questo luogo. Si sono create amicizie vere. Il turismo, però, senza ombra di dubbio, soffre questa situazione, anche se gli isolani sono bravissimi a garantire tutti i servizi al massimo per i tanti visitatori. La situazione è sotto controllo grazie all’ingente lavoro delle forze dell’ordine, della polizia, della Croce Rossa, che si stanno impegnando al massimo nel garantire le condizioni adeguate alla situazione.
Ciò comporta anche una tempistica ben precisa. Altrimenti sarà troppo tardi sia per l’economia, sia per salvare la vita di tante persone innocenti….
L’Italia chiede attenzione all’Europa da anni. Detto ciò, c’è stato un cambio di passo negli ultimi mesi e ciò non possiamo che salutarlo in modo positivo. Non si deve perdere nemmeno un giorno perché c’è il rischio che tragedie come quella odierna si ripetano. Vanno create condizioni in prospettiva per creare situazioni di benessere negli Stati di partenza e origine. Al tempo stesso occorre rafforzare l’interazione con i paesi di transito, in primis quelli del Nord Africa, creando meccanismi di immigrazione legale, rafforzando le agenzie europee e ovviamente fermando, con ogni mezzo a disposizione, i trafficanti di morte.
Un piano molto simile a quello avviato dal ministro dem Minniti. Boccia del tutto quella strategia?
Assolutamente no! Nell’impostazione Minniti si erano dati spunti che potevano essere attuali e utilizzabili. Rispetto ad allora chiediamo con più forza ed efficacia, visto quanto è successo negli ultimi mesi, un coinvolgimento diretto dell’Unione Europea. Su una tematica come questa non può che esserci una condivisione di responsabilità, solidarietà e oneri tra i 27 Stati membri. Questo è il punto di partenza per una seria politica comunitaria.
Le questioni aperte per gli azzurri, comunque, sono diverse. Nella giornata di lunedì, ad esempio, avete manifestato qualche perplessità rispetto alla tassa sugli extraprofitti…
Forza Italia è parte integrante e qualificante della maggioranza. Sul tema mi sembra che all’interno della coalizione ci sia la massima collaborazione. Detto ciò, porteremo avanti le nostre idee, quelle esplicitate dal capogruppo Barelli. Siamo certi che il provvedimento potrà essere ancora migliorato in sede di esame parlamentare.
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