Migranti, alta tensione a Lampedusa. E l’Europa scappa
Migranti, scontri a Lampedusa: è il caos. Nelle ultime 48 ore sono arrivate altre 7mila persone, per la precisione 6.762. L’hot-spot è al collasso. Al punto che quando i volontari della Croce Rossa hanno iniziato a distribuire cibo e acqua è salita la tensione. I tanti, troppi, migranti arrivati a Lampedusa temevano di rimanere senza. E in centinaia si sono accalcati per tentare di arrivare prima degli altri ai punti di distribuzione. È stato necessario l’intervento della polizia per mettere in sicurezza i volontari e per ripristinare le condizioni minime per la distribuzione dei viveri. Poco prima, nell’area del molo, la Guardia di Finanza era stata costretta a intervenire perché un folto gruppo di migranti avrebbe voluto sfondare il cordone di sicurezza per lasciare il molo di Lampedusa.
Insomma, la situazione è a dir poco caldissima. Il sindaco Filippo Mannino è infuriato e a Rtl 102.5 ha tuonato: “Nelle ultime 48 ore sono arrivate circa 7.000 persone a Lampedusa, che ha sempre accolto tutto a braccia aperte – ha spiegato il primo cittadino – Tuttavia, ora siamo giunti a un punto di non ritorno. La drammaticità del fenomeno ha messo l’isola in crisi. Oggi ci troviamo di fronte all’ineluttabilità della situazione, che richiede un cambio di passo. L’Europa e lo Stato devono intervenire immediatamente con un’operazione di soccorso e trasferimenti tempestivi. Siamo arrabbiati perché sapevamo da gennaio che la situazione si sarebbe aggravata durante l’estate, e non possiamo andare oltre. Lo spirito dell’isola deve essere rafforzato dalla presenza del governo, con un consiglio dei ministri che prenda decisioni immediate. Abbiamo difficoltà a smaltire i rifiuti. Deve esserci continuità nei trasferimenti, chiediamo navi capienti a disposizione, pronte a trasferire le persone. Gestire 7.000 persone è difficile, il 10% di loro ha bisogno di assistenza sanitaria, e non abbiamo le risorse per aiutarli tutti”.
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