Dopo la carne sintetica, ecco il miele artificiale. Barricate Lega
Dopo la carne sintetica, ecco il miele artificiale. E la Lega sale sulle barricate. Gli eurodeputati del Carroccio Isabella Tovaglieri e Marco Campomenosi hanno firmato un’interrogazione alla Commissione Ue in cui chiedono di fare chiarezza e di stoppare l’ingresso, in Europa, del miele fatto senza le api: “L’Europa intervenga per frenare l’espansione del miele artificiale prodotto senza l’impiego delle api, e valuti l’opportunità di vietare del tutto il suo ingresso nel mercato comunitario per tutelare i consumatori da una possibile frode alimentare alla luce della direttiva 110 del 2001” tuonano Tovaglieri e Campomenosi. Che aggiungono: “
“Dopo aver raccolto l’allarme lanciato dall’associazione Miele in cooperativa, che rappresenta circa 390 mila alveari in Italia, abbiamo presentato un’interrogazione alla Commissione europea per chiedere di agire con tempestività contro la diffusione del miele artificiale, brevettato e già immesso sul mercato da alcune società extraeuropee, che ora minaccia di arrivare anche sugli scaffali dei nostri negozi come prodotto contraffatto, mettendo a rischio la corretta informazione dei consumatori e la sopravvivenza degli apicoltori italiani, che producono miele vero e di altissima qualità”.
Ma il cahier de doleances dei leghisti è ancora lungo: “Contemporaneamente – affermano in una nota Tovaglieri e Campomenosi – chiediamo a Bruxelles più rigore e maggiori controlli per contrastare la vendita in Europa di tutti i tipi di miele contraffatto, adulterato o non in linea con i parametri di trasparenza e qualità definiti dalla direttiva sul miele, che costituisce purtroppo quasi la metà di tutto il miele importato dai Paesi extra Ue”.
La vicenda si innesta, dunque, su un tema – quello legato alla tutela di un settore delicato come, appunto, l’apicoltura, che è caro agli esponenti della Lega: “Come eurodeputati – concludono Tovaglieri e Campomenosi – che rappresentano a Bruxelles le regioni del Nord-Ovest, dove opera oltre un quarto di tutti gli apicoltori italiani, sentiamo il dovere di difendere questo settore di eccellenza, da sempre impegnato nella produzione di qualità e nella cura del nostro territorio”.
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