Economia

Microsoft investe 80 miliardi in data center per l’Ai

di Giovanni Vasso -


Per fare l’intelligenza artificiale occorrono i soldi: Microsoft ne ha in abbondanza e pertanto ha annunciato l’avvio di un piano da ottanta miliardi di dollari per la costruzione di data center. Si tratta di infrastrutture necessarie per il funzionamento delle piattaforme web e quelle di Microsoft saranno destinate precipuamente al sostegno dei progetti di intelligenza artificiale generativa. Di questo generoso capitale messo sul banco dall’azienda fondata da Bill Gates, più della metà rimarrà negli Stati Uniti. Ciò per far rimanere in patria le strutture critiche e decisive per far crescere la tecnologia che si impone l’ambizioso obiettivo di concretizzare (l’ennesima) rivoluzione digitale. E, già che ci si trova, lisciare per il verso giusto il pelo al nuovo presidente Donald Trump: “Più della metà di questo investimento totale sarà negli Stati Uniti. Ciò riflette il nostro impegno verso questo Paese e la nostra fiducia nell’economia americana”, ha affermato Brad Smith, avvocato e presidente di Microsoft. Una carezza in un pugno: “Gli Stati Uniti non possono permettersi di rallentare il settore privato con regolamenti pesanti”, ha dichiarato lo stesso Smith lanciando l’ennesimo appello alla deregulation nel settore informatico e digitale. Le parole, a certi livelli, non sono mai innocenti. E sembrano riferirsi al fatto che la Casa Bianca, almeno nell’ormai passata gestione Biden, abbia preso coscienza dell’accresciuto potere delle major digitali al punto da voler pensare a spezzettare un colosso come Google. E Microsoft, che è stata la prima azienda informatica a diventare una multinazionale di proporzioni gigantesche, adesso è alle prese con un investimento che potrebbe farla diventare ancora più grande. Tutto grazie all’intelligenza artificiale, all’aver creduto in Sam Altman e in Open Ai e Chat Gpt e (anche) alle nuove infrastrutture digitali. E, in particolare, ai nuovi data center che porrebbero Microsoft in una condizione di primazia strategica sullo scenario dell’hitech globale.


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