Cultura & Spettacolo

Michele Enrico Montesano: “Vi presento un Čhecov leggero e romanesco”

di Martina Melli -


Buon sangue non mente, è proprio il caso di dirlo. Michele Enrico Montesano, figlio di un’icona della storia dello spettacolo italiano a cui non servono introduzioni, ha indubbiamente ereditato talento e simpatia dal papà.
Classe 1996, dopo aver studiato all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico”, ha calcato palcoscenici e set cinematografici (forse lo ricorderete in The Honeymoon di Dean Craig o nel Giovane Pertini, combattente per la libertà di Giambattista Assanti).
Michele Enrico presenta domenica 7 luglio a Rocca di Papa, uno spettacolo di cui ha curato la regia e che è già andato in scena al Teatro India nel 2019, vincendo due premi Siae come miglior traduzione e adattamento, e come miglior interpretazione scenica. Si tratta di Na dimanna de matrimogno, rivisitazione romanesca dell’atto unico Una domanda di matrimonio di Anton Čhechov, il maestro del teatro russo di fine 800 celeberrimo per opere come Il giardino dei ciliegi, Il gabbiano o Zio Vanya.
Nell’insuperabile produzione di Čhechov appaiono, qua e là disseminati, racconti ironici e tracce di arguta comicità e sarcasmo.
Michele Enrico, in collaborazione con Anastasia Doagà, ha tradotto il testo direttamente dall’originale russo, mantenendo formule e modi di dire che nella versione italiana tradizionale erano andate perdute. Tonino Tosto, studioso linguista e appassionato di cultura romana, lo ha poi riadattato in un bellissimo romanesco antico che rende il tutto leggero, vivace e brillante.
Lo spettacolo dunque, dopo il grande successo ottenuto al “Festival Contaminazioni 2019”, ritorna per una data unica e imperdibile nella splendida cornice di piazza Claudio Villa a Rocca di Papa, nel cuore godereccio dei Castelli romani.
L’opera, che il maestro russo definì “Scherzo in un atto”, gira intorno al personaggio di Ivan Vasilevic Lomov che, presentandosi in casa del facoltoso vicino Stepan Stepanovic, gli chiede in sposa la figlia Natalia. Inutile dirlo, i due finiranno a litigare per ricchezze e possedimenti.
Interpreti del “ruzzarello” (scherzo in dialetto romano) Ciro Borrelli, Adele Cammarata e Flavio Francucci.
Miriam Leonetti cura le scenografie mentre i costumi sono di Valeria Onnis.
Un’ottima occasione insomma per gustarsi un po’ di sano teatro all’aperto, magari accompagnandolo a una ricca mangiata in uno dei ristorantini e agriturismi di zona.
Tra le sue tante peculiarità, Michele Enrico è anche grande appassionato di Commedia dell’arte e di Teatro dei burattini, un genere purtroppo un po’ scomparso.
Per il giovane attore e regista la Commedia dell’Arte è intorno a noi, in una camminata buffa o in un nasone; è dappertutto ed è sempre molto attuale.
Una forma di teatro che ha connaturato in sé il far ridere con una punta di nostalgia, perché, come spiega lui stesso: “Loro sono solo maschere, sono incastrate in quella dimensione, devono agire in quel modo, non possono emanciparsi dal proprio ruolo, non possono uscire da quei costrutti. Pulcinella è sempre pulcinella, non può fare altro”.


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