Cultura & Spettacolo

Michela Scolari: “Quell’eterna, estenuante e bellissima fatica delle donne”

di Nicola Santini -


Sbarcherà al cinema, nelle vesti di regista, con il l’attesissimo film internazionale “Sicilian Holiday”: un periodo d’oro per Michela Scolari, che all’ultimo Festival del Cinema di Venezia ha ritirato un premio particolarmente ambito al “Producers without Borders” accanto a nomi del calibro di Giuseppe Tornatore e Jane Spencer.

Michela, a Venezia hai appena ricevuto un importante riconoscimento. Come lo hai vissuto?
Con grande sorpresa ed emozione. È già un’emozione avere l’onore di essere parte di un network prestigioso come è il Producers Without Borders, fondato dal produttore Kayvan Mashayekh che, da sempre, sostiene la collaborazione tra i migliori produttori internazionali e promuove l’etica del lavoro. Il mio premio “In Recognition of Excellence in Ethical Producing” mi sta particolarmente a cuore, poiché rappresenta tutto ciò in cui credo nella vita e nel lavoro: l’etica, il rispetto della dignità umana, sempre e prima di tutto, in un’industria che spesso non rispetta le donne e le persone meno potenti.
Cresce l’attesa per il tuo nuovo film da regista: Sicilian Holiday. Ci regaleresti qualche anticipazione?
Cresce anche la mia di attesa! Un film è come un figlio e non vedo l’ora che veda la luce. Sono orgogliosa di questo film, prodotto dalla nostra società FilmIn’Tuscany, dal Premio Oscar Adam Leipzig (L’Attimo Fuggente, La Marcia dei Pinguini) che, insieme a Marcello Mangia (patron di Mangia’s Resorts), la Sicilia film Commission, RAI Cinema, Tilt, David Zuckerman (Family Guy, the Fresh Prince of Bel Air), e Tramp Limited. “Sicilian Holiday” è un esperimento di genere che vuole rompere certi vecchi stereotipi legati alla commedia romantica e il topos del viaggio in Italia. Ed è, da cuore, la mia lettera d’amore alla Sicilia e alle donne.
A quale progetto ti stai dedicando attualmente?
Ho appena finito la post del mio documentario “Caro Miloud” a sostegno della Fondazione Parada. Questo film rappresenta il mio grazie ai ragazzi di Bucarest, per essere nella mia vita, per avermi insegnato tanto, a partire dal valore dell’amicizia e della famiglia: si, proprio loro che sono orfani, mi hanno insegnato valori che, spesso, la “famiglia” tradizionale non ci insegna. E, in questo preciso momento, sono a Bali, a sviluppare la mia nuova serie con il leggendario esploratore Lawrence Blair, già vincitore dell’Emmy per la sua serie “Ring of Fire”.
Quali sono le tappe del tuo percorso professionale di cui vai maggiormente fiera?
Essere una donna in quest’industria significa lottare ogni giorno. In questo senso, ogni giorno rappresenta una “tappa” fondamentale. Di questo sono fiera: di resistere e lottare per la mia dignità professionale ogni giorno! E sono fiera di tutti i no che ho detto e che mi hanno fatto perdere lavori importati, ma mai la mia dignità. E quella non è in vendita.
Quando ti senti soddisfatta del tuo lavoro?
Quando il mio lavoro migliora la vita di qualcuno. Quando riesco a cambiare il sistema, anche se in minima parte. Io credo tanto che ognuno di noi possa e debba contribute alla vita degli altri.
Quanta fatica fa una donna ad emergere?
Un’eterna, estenuante e bellissima fatica. Ogni cosa che una donna fa e grida è percepita come “contro”. Le donne che fanno sono sempre percepite come delle pazze sovversive. È una costante battaglia essere una donna. Ma quando una donna ce la fa, il risultato è va al di là di se stessa. Sono e sarò sempre dalla parte delle donne.
A chi senti di dover dire “grazie”?
Sono fortunata, perché la mia vita è colma di “Grazie”. Per ogni avversità, c’è sempre stato qualcuno che ha creduto in me. Tuttavia, c’è un “grazie” importante che vorrei condividere. È per il mio professore di Letteratura, Roberto Bigazzi che, non solo, mi ha insegnato a scrivere davvero, ma ha, anche, rappresentato per me, un mentore severo e giusto. Tanti anni fa, giovanissima studentessa a Vassar College, mi scrisse “Cara Scolari, continui ad impegnarsi e un giorno fiorirà come merita”. Grazie Professore, i suoi insegnamenti e la sua guida sono stati preziosi.


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