Politica

“Mi paracaduto su Pontida” Vannacci e la scalata alla Lega

di Ivano Tolettini -


Metaforico quel “magari a Pontida potrei andarci col paracadute”, consegnato ieri pomeriggio alle agenzie di stampa per rallegrarsi dell’invito da parte del segretario Matteo Salvini a partecipare all’annuale adunata nella Bergamasca, dove un tempo il cuore e la passione leghista pulsavano all’unisono col fondatore (disarcionato nel 2013) Umberto Bossi. Già, sbagliato sottovalutare un raffinato stratega, generale di corpo d’armata molto preparato, come il ligure Roberto Vannacci. Giusto un anno fa l’alto ufficiale di 55 anni, dal curriculum specchiato e coltivato in missioni all’estero in cui si è contraddistinto per capacità nel tessere relazioni, era conosciuto soltanto nella cerchia dei militari. “Vannacci chi?” avrebbe risposto l’italiano medio all’uscita del suo controverso libro “Il mondo al contrario”, che senza la grancassa dei giornaloni, Corriere della Sera, Repubblica e La Stampa l’avrebbero letto in pochi. E invece non solo i media gli hanno fatto da cassa di risonanza in assenza di notizie ferragostane, ma subito si è unita la sinistra coalizzata, che ha cominciato a gridare all’imminente pericolo per il politicamente corretto, di fronte alla narrazione di un uomo astuto e preparato che vellicava dichiaratamente il popolo della destra. Fatto sta che in poche settimane Il mondo al contrario è diventato un bestsellers e Vannacci è diventato un personaggio nazionale. Così si è riempito il portafoglio, guadagnando almeno 800 mila euro grazie alle centinaia di migliaia di copie autoprodotte e vendute tramite la piattaforma Amazon, ed è diventato un aspirante capo politico che lo scorso giugno, grazie a Salvini che temeva lo smottamento della Lega a causa della sua leadership traballante davanti al popolo del Carroccio che gli ha voltato per gran parte le spalle approdando alla riva meloniana di Fratelli d’Italia, con le 532 mila preferenze raccolte si è guadagnato i galloni del potenziale leader.
Quando è sbarcato a Bruxelles, i francesi di “Patrioti per l’Europa”, il raggruppamento politico fondato da Le Pen, Orban e Salvini , capito che tipo è Vannacci hanno cominciato ad ostacolarlo perché è uno che sa muoversi, anche grazie alla padronanza delle lingue, mentre da qualche giorno il suo comitato Il mondo al contrario ha iniziato la campagna tesseramenti: 30 euro annui per gli adulti, 18 per i minori. Lecito chiedersi, ma qual è l’obiettivo di Vannacci, con una Lega che senza il suo contributo nelle urne avrebbe raggiunto al massimo il 7% e per Salvini sarebbe stata una sonora sconfitta, mentre grazie al generale ha salvato la cadrega dall’assalto soprattutto dei leghisti veneti che sono incavolati neri con il segretario? “Sono molto contento di andare a Pontida a ottobre – afferma ieri l’ufficiale in aspettativa -, mi ha invitato Matteo Salvini in persona, per me ovviamente è la prima volta e ci prepareremo al meglio. Immagino che salirò sul palco, come ho fatto in altre manifestazioni della Lega in campagna elettorale, ma so bene che Pontida è un luogo diverso e di grande significato per la Lega”. Ricapitolando, dove vuole arrivare Vannacci da La Spezia? Aspira a un partito personale attingendo a una parte della Lega disamorata del Matteo che proprio l’altra sera è tornato sul luogo del delitto, Cervia, costiera romagnola, dove cinque anni fa cominciarono tutti i suoi guai quando mandò gambe all’aria il governo giallo-verde dopo avere raggiunto il 34% alle Europee, dando il via a quel cammino del gambero che ha portato la Lega ad essere oggi il terzo partito della coalizione, sopravanzato anche da Forza Italia, e dovendo appunto ricorrere all’apporto esterno del generale “Vannacci chi?” che con le sue 532 mila preferenze l’ha salvato? L’altra sera rispondendo alle domande di un cronista della Stampa che gli chiedeva se pensa di mettersi alla testa di un partito, Vannacci ha risposto: “Sa come si mangia un elefante? Un boccone alla volta”. Serve altro?


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