Metis Di Meo: “Musica, arte poesia miei testimoni di pace”
A trentasei anni può già vantarne oltre venti di carriera televisiva. Metis Di Meo, poliedrica conduttrice e autrice, alla vigilia del suo ritorno sul piccolo schermo con il programma “Testimone di pace”, si racconta a L’Identità.
Metis, coma si impara il tuo mestiere?
Sono passati proprio 20 anni dal giorno in cui ho scoperto la bellezza di questo lavoro, quando per la prima volta mi hanno lasciato un microfono in mano e mi hanno chiesto di raccontare il mio punto di vista, parlare in pubblico e aiutare a far raccontare agli altri la propria storia davanti ad un pubblico. È stata una profonda epifania, mi ha fatto mettere da parte la mia passione per la recitazione e quella per la scrittura. Poi sono tornate entrambe nel mio mestiere, insieme alla curiosità, la passione per i viaggi, la voglia di ascoltare le vite degli altri, di esprimere a tutti i costi il mio punto di vista. Non c’era una scuola per il mio mestiere, così mi sono imposta di lavorare con tante persone delle quali avevo stima, per capire, conoscere, imparare. Così ho collaborato con professionisti come Fabrizio Frizzi, Paolo Bonolis, Renzo Arbore, Gianni Boncompagni, Pippo Baudo, Vittorio Sgarbi, Milly Carlucci, Giancarlo Nicotra, Riccardo Di Blasi.
Sono passati proprio 20 anni dal giorno in cui ho scoperto la bellezza di questo lavoro, quando per la prima volta mi hanno lasciato un microfono in mano e mi hanno chiesto di raccontare il mio punto di vista, parlare in pubblico e aiutare a far raccontare agli altri la propria storia davanti ad un pubblico. È stata una profonda epifania, mi ha fatto mettere da parte la mia passione per la recitazione e quella per la scrittura. Poi sono tornate entrambe nel mio mestiere, insieme alla curiosità, la passione per i viaggi, la voglia di ascoltare le vite degli altri, di esprimere a tutti i costi il mio punto di vista. Non c’era una scuola per il mio mestiere, così mi sono imposta di lavorare con tante persone delle quali avevo stima, per capire, conoscere, imparare. Così ho collaborato con professionisti come Fabrizio Frizzi, Paolo Bonolis, Renzo Arbore, Gianni Boncompagni, Pippo Baudo, Vittorio Sgarbi, Milly Carlucci, Giancarlo Nicotra, Riccardo Di Blasi.
Quali sono le tappe del tuo percorso professionale di cui vai maggiormente fiera?
In 20 anni ho lavorato per oltre 60 produzioni televisive, in Italia ed all’estero. Dalle prime produzioni, come “Mixing” con l’Avv.Marazzita, ai grandi show come “Ballando con le Stelle”, i format storici Rai come “Domenica In” e “Unomattina”, i programmi sperimentali nella tv dei ragazzi, nel mondo dei viaggi e dell’approfondimento sociale.
In 20 anni ho lavorato per oltre 60 produzioni televisive, in Italia ed all’estero. Dalle prime produzioni, come “Mixing” con l’Avv.Marazzita, ai grandi show come “Ballando con le Stelle”, i format storici Rai come “Domenica In” e “Unomattina”, i programmi sperimentali nella tv dei ragazzi, nel mondo dei viaggi e dell’approfondimento sociale.
Nel corso degli anni hai imparato tutti i mestieri limitrofi al tuo…
Dall’ideazione di un programma alla post-produzione. Negli ultimi dieci anni sono riuscita a lavorare come creative manager per le aziende, ad essere inviata in alcuni programmi, in altri essere autrice e conduttrice. Ho messo sempre a disposizione tempo, idee ed impegno per le cause nelle quali ho sperato di poter contribuire, come la tutela delle donne, dei bambini ed il dialogo interreligioso, lavorando con associazioni, enti e ministeri. La priorità ed il grande orgoglio è stato quello di creare dei format, realizzarli e vederli in onda, fatti spesso con la squadra di amici e colleghi di sempre. Format innovativi come il primo programma interattivo della Tv italiana, “Social King” Rai2, il primo format con UGC (materiale generato dagli utenti) “Talent1” su Italia1, il primo format tutorial “Lezioni di Bon Ton” per Rai5, il progetto sul mondo del lavoro che ha fatto nascere “Il Nostro Capitale Umano” per Rai2. Sono molto legata ad “Augurerai”, speciale di Rai2 sulle tradizioni del passato e i valori del futuro, “Azzurro Shocking” un documentario per Rai1 sull’emancipazione femminile attraverso la storia delle donne e del calcio fatto con Rai Creatività e Nuovi Linguaggi, dove collaboravo.
Dall’ideazione di un programma alla post-produzione. Negli ultimi dieci anni sono riuscita a lavorare come creative manager per le aziende, ad essere inviata in alcuni programmi, in altri essere autrice e conduttrice. Ho messo sempre a disposizione tempo, idee ed impegno per le cause nelle quali ho sperato di poter contribuire, come la tutela delle donne, dei bambini ed il dialogo interreligioso, lavorando con associazioni, enti e ministeri. La priorità ed il grande orgoglio è stato quello di creare dei format, realizzarli e vederli in onda, fatti spesso con la squadra di amici e colleghi di sempre. Format innovativi come il primo programma interattivo della Tv italiana, “Social King” Rai2, il primo format con UGC (materiale generato dagli utenti) “Talent1” su Italia1, il primo format tutorial “Lezioni di Bon Ton” per Rai5, il progetto sul mondo del lavoro che ha fatto nascere “Il Nostro Capitale Umano” per Rai2. Sono molto legata ad “Augurerai”, speciale di Rai2 sulle tradizioni del passato e i valori del futuro, “Azzurro Shocking” un documentario per Rai1 sull’emancipazione femminile attraverso la storia delle donne e del calcio fatto con Rai Creatività e Nuovi Linguaggi, dove collaboravo.
Sei diventata capoprogetto sin da giovanissima, vero?
Sì e di questo sono orgogliosa, in un paese nel quale è molto difficile per una donna, che va in video e scrive, che cura la sua immagine. Spesso ho incontrato donne di potere che per essere accettate, per essere rispettate, hanno cercato di mascolinizzarsi e questo per me è una sconfitta.
Sì e di questo sono orgogliosa, in un paese nel quale è molto difficile per una donna, che va in video e scrive, che cura la sua immagine. Spesso ho incontrato donne di potere che per essere accettate, per essere rispettate, hanno cercato di mascolinizzarsi e questo per me è una sconfitta.
Ti vedremo su Rai3 alla guida di un nuovo speciale. Di cosa si tratta?
Si chiama “Testimoni di Pace”, è un progetto che ho realizzato grazie all’incontro che in questi anni ho avuto con l’Associazione Nazionale delle Vittime Civili di Guerra, un punto di riferimento a livello internazionale per la tutela dei civili nei conflitti. Dopo aver realizzato insieme degli incontri interreligiosi, dei convegni di dialogo fra diversi Paesi in conflitto, delle giornate dedicate alla memoria con le scuole e degli eventi in onore delle vittime italiane della guerra, abbiamo pensato di creare un racconto collettivo per mettere al centro testimoni diretti ed indiretti dei conflitti e delle conseguenze della guerra. È nato così , su queste esperienze, “Testimoni di Pace”, un evento televisivo nel quale abbiamo coinvolto, per gli 80 anni dell’associazione, testimoni delle guerre di ieri e di oggi, artisti capaci di raccontare fra musica, poesia e parole le storie di chi ha vissuto i conflitti.
Si chiama “Testimoni di Pace”, è un progetto che ho realizzato grazie all’incontro che in questi anni ho avuto con l’Associazione Nazionale delle Vittime Civili di Guerra, un punto di riferimento a livello internazionale per la tutela dei civili nei conflitti. Dopo aver realizzato insieme degli incontri interreligiosi, dei convegni di dialogo fra diversi Paesi in conflitto, delle giornate dedicate alla memoria con le scuole e degli eventi in onore delle vittime italiane della guerra, abbiamo pensato di creare un racconto collettivo per mettere al centro testimoni diretti ed indiretti dei conflitti e delle conseguenze della guerra. È nato così , su queste esperienze, “Testimoni di Pace”, un evento televisivo nel quale abbiamo coinvolto, per gli 80 anni dell’associazione, testimoni delle guerre di ieri e di oggi, artisti capaci di raccontare fra musica, poesia e parole le storie di chi ha vissuto i conflitti.
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