Esteri

Mercati, comunità araba e Bannon: il tris per la vittoria di Trump

di Ernesto Ferrante -


Dai mercati finanziari stanno arrivando segnali molto positivi per Donald Trump. Ne è convinto l’investitore miliardario ed ex money manager di George Soros, Stanley Druckenmiller che, parlando nel corso di un’intervista a Bloomberg Tv, ha spiegato per quale motivo ritiene che gli investitori siano “molto convinti” della rielezione del tycoon.

Recenti dati di mercato hanno mostrato indicatori positivi su base annua per Bank of America, Wells Fargo, Citibank e JPMorgan Chase. “Negli ultimi 12 giorni, Wall Street è sembrata “molto convinta che Trump vincerà…Lo si vede nei titoli bancari, lo si vede nelle criptovalute”, ha detto Druckenmiller.

Quando all’ex gestore di hedge fund per il magnate globalista Soros è stato chiesto per chi intende votare a novembre, ha risposto che non sosterrebbe “mai nessuno dei due”, riferendosi alla Harris e Trump, ma ha dichiarato che lui stesso e i mercati sono “molto convinti” che The Donald vincerà.

Per punire l’amministrazione Biden-Harris per il sostegno garantito ad Israele nella guerra a Gaza e in Libano, molti arabo americani sono intenzionati votare Donald Trump che, paradossalmente, si auto-definisce il presidente più “filoisraeliano” della storia. A rivelare l’anomalo “spostamento” è un sondaggio di Arab New/You Gov. Il leader del GOP è avanti di due punti rispetto alla sfidante democratica tra gli elettori arabo-americani.

All’inizio del mese, un rilevamento dell’Arab American Institute indicava un vantaggio addirittura di quattro punti, il 46% contro il 42%. Il repubblicano viene considerato più in grado di mettere fine al conflitto in Medio Oriente dal 39% degli intervistati contro il 33% della vice di Biden.

Un altro dato preoccupante per i “dem” è che, a due settimane dal voto, Kamala Harris ha 18 punti in meno di quelli che aveva Joe Biden nel 2020 tra gli elettori arabo americani, che quindi potrebbero risultare l’asso nella manica a sorpresa di Trump. Soprattutto in uno stato chiave come il Michigan dove si trova la principale comunità araba del Paese, oltre 200mila persone. E dove le ultime due elezioni sono state vinte per una manciata di voti.

Il magnate potrà contare anche su Steve Bannon per il rush finale. Il guru dell’estrema destra Usa sarà scarcerato il prossimo martedì, quando avrà scontato i 120 giorni di prigione per essersi rifiutato di testimoniare di fronte al Congresso sull’assalto a Capitol Hill.


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