Meloni: “Un certo potere costituito vuole farci cadere. Non ci fermeremo”
Prima Santanchè, poi Delmastro, fino a La Russa. Il governo Meloni sembra essere sotto assedio, ma la premier aveva messo in conto che durante il suo operato “un certo potere costituito” si sarebbe dato da fare “per fermare le riforme che abbiamo messo in cantiere”. Adesso, riporta il Corriere della Sera, “l’attacco è arrivato” ma non intende fare passi indietro. “Continuerò il mio lavoro con serenità, sono soddisfatta degli ottimi risultati sul piano interno e in politica estera e resto concentrata sul lavoro quotidiano e sul consenso degli italiani”, avverte la leader.
Le indagini sulla ministra Santanchè, l’imputazione coatta per il segretario Delmastro fino alla denuncia nei confronti del terzogenito del presidente del Senato, hanno convinto la premier a dichiarare “guerra” alla Magistratura. “Ho preso atto che si vuole alzare lo scontro, ma non sono io che ho aperto le ostilità e continuerò a non rispondere alle provocazioni”. Un’accusa alla Magistratura che, dice, ha iniziato “anzitempo” la campagna elettorale per le Europee.
La tesi di Palazzo Chigi, riporta il Corriere è che “un certo potere costituito” vada contro l’esecutivo. “Chi spera di poter mettere in discussione il governo sarà deluso. Io non posso impedire che cerchino di farci cadere, ma il tentativo non arriverà in porto. Andremo avanti con le riforme perché le ritengo necessarie per il bene del Paese, a cominciare da quella della giustizia”.
Torna alle notizie in home