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Meloni indagata per il caso Almasri, Li Gotti: “Scelta giudiziaria, non politica”

“Ho fatto una scelta giudiziaria. Da comune cittadino, non posso chiedere dimissioni. Ho visto aspetti di possibile reità e ho fatto una denuncia, doverosa”: Così l’avvocato Luigi Li Gotti ha spiegato a Radio 24 la sua decisione di denunciare la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in relazione al caso Almasri.

Alla domanda se dietro la sua iniziativa ci fosse Romano Prodi, nel cui governo ha ricoperto il ruolo di sottosegretario, Li Gotti ha risposto: “Non ci ho mai parlato in vita mia con Prodi. Io rispondo alla mia coscienza”.

Sulle critiche ricevute per aver difeso esponenti mafiosi, ha ribattuto: ”Ho fatto diverse cose tra cui anche la difesa di collaboratori di giustizia”.

L’avvocato ha poi ricordato il suo legame con Giovanni Falcone: “Fu Falcone a chiedermi se ero disposto ad assumere la difesa di Francesco Marino Mannoia perché era rimasto senza difesa e io per dovere deontologico ho accettato”. Ha inoltre sottolineato di aver patrocinato le cause dei familiari dei carabinieri uccisi in via Fani, delle vittime di Piazza Fontana e della famiglia Calabresi.

Chi è Luigi Li Gotti

Luigi Li Gotti è un avvocato penalista con una lunga carriera nel mondo della giustizia e della politica. Nato nel 1947, è stato uno dei protagonisti delle più importanti vicende giudiziarie italiane. Il suo nome è legato al maxi-processo contro Cosa Nostra, istruito da Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, nel quale ha ricoperto un ruolo cruciale nella difesa di alcuni collaboratori di giustizia.

Nel corso della sua carriera ha assistito anche numerosi familiari di vittime di terrorismo e mafia, tra cui quelli della strage di Piazza Fontana e delle vittime dell’agguato di via Fani.

Sul piano politico, Li Gotti è stato senatore per l’Italia dei Valori e sottosegretario alla Giustizia durante il governo Prodi II (2006-2008), dove si è occupato di riforme nel settore giudiziario e lotta alla criminalità organizzata.