Politica

Meloni indagata per il caso Almasri, l’annuncio e il video: “Non sono ricattabile”

di Eleonora Ciaffoloni -


La premier Meloni è indagata per il caso Almasri: le dichiarazioni della Premier in un video postato sui social. “Indagati con me anche Mantovano, Nordio e Piantedosi”

La premier Giorgia Meloni è stata raggiunta da un avviso di garanzia emesso dalla procura di Roma, che indaga su di lei per i reati di favoreggiamento e peculato in relazione al rimpatrio di Almasri, comandante della prigione libica di Mittiga. La notizia è stata comunicata dalla stessa Meloni attraverso i suoi canali social.

“La notizia è questa: il procuratore della repubblica Lo Voi, lo stesso del – diciamolo – fallimentare processo a Matteo Salvini per sequestro di persona, mi ha appena inviato un avviso di garanzia per i reati di favoreggiamento e peculato in relazione alla vicenda del rimpatrio del cittadino libico Almasri; avviso di garanzia che è stato inviato anche ai ministri Nordio, Piantedosi e Mantovano”.

Meloni ha poi indicato come origine dell’indagine la denuncia dell’avvocato Luigi Li Gotti, definendolo “ex politico di sinistra, molto vicino a Romano Prodi, conosciuto per aver difeso pentiti del calibro di Buscetta, Brusca e altri mafiosi”.

IL VIDEO: Meloni annuncia “Indagata per Caso Almasri”

La premier ha ricostruito gli eventi sottolineando come il caso Almasri abbia avuto un risvolto internazionale. Secondo Meloni, la Corte Penale Internazionale aveva emesso un mandato di cattura nei confronti di Almasri mentre quest’ultimo si trovava in Italia, dopo aver soggiornato in altri tre Stati europei. Tuttavia, la richiesta di arresto non era stata trasmessa al ministero italiano della Giustizia, motivo per cui la Corte d’Appello di Roma aveva deciso di non convalidare il mandato.

In tale contesto, Meloni ha spiegato la decisione del governo italiano:
“Con questo soggetto libero sul territorio italiano, piuttosto che lasciarlo libero, noi decidiamo di espellerlo e rimpatriarlo immediatamente, per motivi di sicurezza, con un volo apposito come accade in altri casi analoghi. Questa è la ragione per cui la Procura indaga me, il sottosegretario Mantovano e due ministri”.

Nonostante l’inchiesta, Meloni si è detta determinata a proseguire il proprio mandato senza lasciarsi influenzare: “Io penso che valga ora quello che valeva ieri: non sono ricattabile, non mi faccio intimidire. È possibile che per questo sia invisa a chi non vuole che l’Italia cambi e diventi migliore ma anche e soprattutto per questo intendo andare avanti per la mia strada a difesa degli italiani soprattutto quando è in gioco la sicurezza della nazione. A testa alta e senza paura”.


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