Meloni chiude il G7: “Un successo di cui essere orgogliosi”
Giorgia Meloni gonfia il petto d’orgoglio: il G7 a Borgo Egnazia “senza timore di smentita” è stato “un successo”. La premier italiana, intervenuta alla conferenza stampa al termine dell’incontro dei Grandi della Terra, ha dichiarato la sua soddisfazione alla platea dei giornalisti intervenuti da ogni parte del mondo: “C’è stato un ottimo gioco di squadra, l’Italia ha dimostrato ancora una volta la capacità di essere all’altezza di organizzare eventi di straordinaria rilevanza. Spesso ci dimentichiamo di quel che siamo capaci ma oggi è sotto gli occhi di tutti. Dobbiamo esserne orgogliosi”. Un successo per cui Meloni ha voluto “ringraziare Elisabetta Belloni e la sua squadra” per aver portato a termine, in maniera positiva, quei “negoziati” che “sono stati molto complessi”.
Dopo le formalità di rito, Meloni è entrata nel vivo dei lavori e delle decisioni assunte dal G7. “La dichiarazione finale è un documento significativo e ampio che racchiude molti impegni di fronte alle nuove sfide globali”. Impegni, ha sottolineato la presidente del consiglio italiana, “che riguardano questioni decisive per il futuro di tutti noi”. La premier ha poi spazzato via le polemiche ringraziando “tutti i miei colleghi”, che Meloni ha voluto nominare tutti, uno per uno. Ciò per sottolineare la “compattezza” che ha caratterizzato i lavori del G7 condensati nelle dichiarazioni finali. Un tema, questo, che da subito aveva fatto insorgere occasioni di polemiche politiche e internazionali specialmente sull’asse Italia-Francia. Invece di replicare ai rumors, Meloni ha voluto ribadire che il G7 “non è una fortezza” ma rappresenta “un’offerta di valori” aperta “a tutto il mondo”. E quindi ci ha tenuto a ringraziare Papa Francesco che ha tenuto una lezione importante sui temi dell’innovazione tecnologica e, in particolare, sull’intelligenza artificiale. “Abbiamo vissuto ieri un momento storico con la presenza pontefice che non smetterò mai di ringraziare per il regalo che ci ha fatto. Non solo partecipando al vertice, era la prima volta in 50 anni di storia del G7. Lo voglio ringraziare per averci dato il suo preziosissimo punto di vista sulla intelligenza artificiale e per il rispetto che ha dimostrato rimanendo oltre tre ore ad ascoltare tutti i leader. L’ho trovato un messaggio straordinario e davvero sarò eternamente grata al Santo Padre per questo messaggio straordinario che ha voluto mandare”.
La compattezza s’è manifestata sul fronte Kiev. Con la scelta di sostenere le ragioni dell’Ucraina. Meloni sul punto ha asserito: “La conferma del nostro sostegno all’Ucraina per il tempo necessario è la conditio sine qua non per qualsiasi soluzione diplomatica della crisi, è la precondizione per qualsiasi soluzione di pace. Oggi – ha segnalato Meloni – si apre in Svizzera la conferenza di pace, l’Italia partecipa: noi con il nostro sostegno deciso, compatto, in questi due anni abbiamo consentito che l’Ucraina non fosse invasa”. Passando da una crisi all’altra, la premier italiana ha poi ribadito il sostegno del G7 al piano presentato dagli Stati Uniti per tentare una soluzione delle tensioni che stanno insanguinando il Medio Oriente chiedendo, a sua volta, che le parti scelgano, finalmente, di instaurare una tregua dai combattimenti.
Infine il grande tema del domani, cioè l’Africa. Un argomento particolarmente caro al governo italiano e, in particolare, a Giorgia Meloni che ha “allargato” al G7 l’approccio e la strategia del Piano Mattei. “L’approccio all’Africa deve essere concreto, questo impegno rappresenta il fiore all’occhiello del summit”, ha affermato Meloni.
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