Politica

Meloni: “Arianna penalizzata perché mia sorella”

di Redazione -

GIORGIA MELONI PREMIER


“Arianna penalizzata perché mia sorella”. A dirlo la premier Giorgia Meloni in occasione dell’assemblea nazionale di Fratelli d’Italia, riunitasi nella capitale. “Stiamo parlando di una militante da quando aveva 17 anni – spiega ai delegati del suo partito. Hanno voluto strumentalmente e strumentalmente confuso un ruolo organizzativo come quello di segreteria politica con quello di segreteria con quello di segretario di FdI. Solo che da noi il segretario è una figura che non esiste”.

Una cosa è certa, l’azione della premier non si ferma alle solite bordate da parte della sinistra. Anzi, la politica della Garbatella davanti ai suoi risponde a ogni stoccata degli avversari. “Poche risorse da spendere grazie ai nostri predecessori che hanno gettato dalla finestra miliardi per tentare di comprare il consenso dei cittadini. Concentreremo quello che abbiamo sulle nostre priorità, a partire dalla difesa del lavoro e dei salari, dalla sanità e dalla natalità”.

Detto ciò, la prima inquilina di Palazzo Chigi guarda con ottimismo al futuro. “Abbiamo lasciato alle spalle  mesi incredibili. Penso che rimarranno per sempre scolpiti nella nostra memoria e speriamo non solo nella nostra. Personalmente, sono giorni dei quali vado molto orgogliosa. Per noi e per la nostra storia e per aver realizzato un sogno che era di tanti. Per me stessa, per potermi guardare dopo quasi un anno alla guida del governo della Nazione e vedere ancora la stessa persona di prima, più vecchia, ma la stessa. Per aver camminato a testa alta ovunque, per essere stata schietta e per tutte le volte che sono stata in grado di dire no, banalmente perché era giusto farlo, anche quando bisognava pagare un prezzo. E per l’Italia, che oggi ha qualcosa di più di quando ne abbiamo assunto la guida. Il nostro Paese, adesso, ha un’economia più solida, ha maggiore credibilità e centralità a livello internazionale, ha una stabilità e una visione da realizzare, riconoscibile e riconosciuta da tutti. Un’Italia che sembra tornare a sperare dopo anni di rassegnazione«, ha rivendicato la premier.

 


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