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Meloni alla Cop28: “No a costi insostenibili, con l’Africa si tratta da pari a pari”. Il selfie che fa impazzire l’India

di Giovanni Vasso -


Non solo Melodi, Giorgia Meloni alla Cop28 ribadisce che la fine del mondo arriva (molto) dopo la fine del mese e, pertanto, chiede che la transizioni non gravi sulle tasche, già esauste dei cittadini. “Siamo anche impegnati a garantire, attraverso il programma Ue Fit for 55, un approccio multisettoriale che rafforzi i mercati del lavoro e mitighi l’impatto sui nostri cittadini”, ha detto la premier che ha aggiunto: “E questo è un punto essenziale, perché se pensiamo che la transizione verde possa comportare costi insostenibili, soprattutto per i più vulnerabili, la condanniamo al fallimento”. Parole dure. Che fanno scopa con quelle inviate all’assemblea da Papa Francesco: “Non è colpa dei poveri. E, pertanto, non possono essere loro (cioè noi tutti…) a pagare i costi di una transizione che, per come è stata impostata, almeno in Ue, settimana dopo settimana, diventa sempre più invisa alle famiglie e persino alle imprese.

Meloni ha spiegato inoltre che: “Stiamo gradualmente rimpiazzando i combustibili fossili con le rinnovabili, abbiamo adottato un nuovo piano per l’energia e il clima e stiamo investendo risorse nei biocarburanti, siamo tra i fondatori dell’alleanza globale per i biocarburanti”. Per il mondo, ha spiegato la premier, si tratta di “un momento chiave del nostro sforzo per contenere le temperature mondiali entro 1,5 gradi, anche se ci sono motivi per essere ottimisti l’obiettivo appare lontano”. Pertanto, “questa Cop28 deve essere una svolta” e “ci viene chiesto di imprimere una chiara direzione e ad agire in modo ragionevole ma concreto”. Roma, però, non ha alcuna intenzione di complicare la vita a nessuno: “L’Italia sta facendo la sua parte nel processo di decarbonizzazione in modo pragmatico, con un approccio che per noi deve essere neutrale alla tecnologia ma libero da radicalismo, se vogliamo una sostenibilità ambientale che non comprometta la sfera economica e sociale”.

A proposito di pragmatismo, Giorgia Meloni ha parlato della necessità di intavolare una discussione franca e seria con l’Africa. Vanno superati, innanzitutto, quei cliché che limitano l’approccio occidentale al Continente. “L’Italia intende destinare una quota estremamente significativa del Fondo italiano per il clima – la cui dotazione complessiva è di 4 miliardi di euro – verso il continente africano. Non però attraverso un approccio caritativo, perché l’Africa non ha bisogno di carità. Ha bisogno di essere messa in condizione di competere ad armi pari, per crescere e prosperare grazie alla moltitudine di risorse che il continente possiede. Una cooperazione tra pari, rifiutando approcci paternalistici e predatori”. Insomma, Meloni bacchetta il neocolonialismo compassionevole che ha caratterizzato le politiche occidentali in Africa. A qualcuno saranno fischiate le orecchie.

“L’energia è uno dei pilastri del Piano Mattei per l’Africa – ha aggiunto la presidente del Consiglio -, il piano di cooperazione e sviluppo su cui l’Italia sta lavorando con grande determinazione per costruire partenariati reciprocamente vantaggiosi e sostenere la sicurezza energetica dei Paesi africani e del Mediterraneo. E stiamo anche lavorando, così, per diventare un hub strategico per l’energia pulita, sviluppando le infrastrutture e la capacità di generazione necessarie, nella nostra Patria e nel Mediterraneo”. E quindi ha affermato: “Dopo la Conferenza di Roma sullo sviluppo e la migrazione, sono stati istituiti due nuovi strumenti finanziari per affrontare le cause profonde della migrazione, combattere i trafficanti di esseri umani e garantire il diritto a non emigrare. Continueremo a sostenere il Green Climate Fund anche nel prossimo ciclo e, come ho già annunciato ieri, contribuiremo con 100 milioni di euro al nuovo Fondo Loss and Damage, fortemente voluto dalla Presidenza degli Emirati. Tutte queste priorità saranno al centro anche della presidenza italiana del G7, nel 2024”.

La partecipazione di Giorgia Meloni alla Cop28 si è tradotta anche nell’opportunità di diventare virale sui social. Quelli indiani. Già, perché la premier ha ritrovato l’amico Narendra Modi. Con il quale ha scattato, e quindi pubblicato, un selfie giocoso accompagnato da una didascalia che ha mandato in sollucchero gli internauti del subcontinente indiano: “Good friends”. In India, infatti, le foto di Meloni e Modi sono diventate tanto virali, all’epoca della visita della premier italiana a Delhi, da trasformarsi in un hashtag cliccatissimo: #Melodi, una crasi giocosa tra i cognomi dei due leader che vuol raccontare l’idillio (politico) ritrovato tra Italia e India, a lungo divise per la vicenda dei marò.


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