Meloni a Washington ribadisce il sostegno a Kiev. “Irreversibile” l’ingresso nella Nato
Nei concitati giorni che risvegliano l’Europa con la bagarre delle elezioni francesi e le bombe su Kiev, la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni è atterrata ieri a Washington, dove è in corso, fino all’11 luglio, il vertice Nato. I lavori del summit, a cui parteciperà insieme al ministro degli Esteri Antonio Tajani e al ministro della Difesa Guido Crosetto, prenderanno il via con la cerimonia dei 75 anni dell’Alleanza Atlantica. Un momento storico particolare che vede, tra le altre tematiche, l’ingresso del 32esimo Paese membro, la Svezia, e il cambio al vertice dell’Alleanza, con l’olandese Mark Rutte che sostituirà dal prossimo primo ottobre come Segretario Generale l’uscente Jens Stoltenberg. Novità italiana, invece, quella che vedrà dal gennaio 2025, l’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone nella carica di presidente del Comitato militare.
Meloni è arrivata alla base militare di Andrews, accolta dall’Ambasciatrice d’Italia negli Stati Uniti, Mariangela Zappia, e dal Rappresentante Permanente d’Italia presso il Consiglio Atlantico, Marco Peronaci. E prima di addentrarsi nel groviglio di incontri e lavori ha fissato dei punti: “La mia aspettativa – ha detto Meloni ai giornalisti – è che la Nato mandi un grande messaggio di unità e di capacità di adattamento ad un mondo che sta cambiando”. L’Italia, spiega Meloni, “porta l’attenzione necessaria sul fronte sud dell’alleanza, che è inserito al momento nelle conclusioni del vertice”, ma “anche il sostegno all’Ucraina”. Conflitto su cui il governo italiano richiede un rinnovamento dell’attuazione della missione della Nato che rimane comunque “prettamente difensiva”. E proprio su quanto di tragico è accaduto a Kiev, la premier italiana ha commentato le immagini che hanno fatto il giro del mondo sul bombardamento russo sull’ospedale pediatrico della capitale ucraina. “Le immagini di bambini malati oncologici per strada a seguito del bombardamento sono spaventose e penso che offrano una dimensione della reale volontà rispetto a una certa propaganda russa di cercare una soluzione pacifica. Quando si aggredisce la popolazione civile con questa veemenza e ci si accanisce su bambini decisamente i segnali che arrivano sono altri”.
Segnali che mostrano quanto Mosca “faccia propaganda” e che, tra gli altri, hanno portato il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ad annunciare l’ennesima tornata di miliardi e di aiuti, con “nuove misure per rafforzare la difesa aerea dell’Ucraina, per aiutarla a proteggere le sue città e i suoi civili dagli attacchi della Russia”. E non solo: nonostante la questione sia ancora a dir poco in altomare, sarà ribadita in questi giorni la fermezza dell’Alleanza sull’adesione dell’Ucraina che è “irreversibile”, mentre dal Cremlino, riporta Tass, si guarda “con la massima attenzione” al vertice Nato di Washington e su quanto da questi incontri verrà deciso. Il fermo sostegno a Kiev passa dai leader del mondo – con la grande assente Ursula von der Leyen – ma anche dagli altri rappresentati istituzionali del governo italiano. Il presidente del Senato Ignazio La Russa ha incontrato nella capitale statunitense Ruslan Stefanchuck, la presidente della Verkhovna Rada, il parlamento ucraino. E sia in occasione del bilaterale, sia in sede di riunione dei presidenti dei Parlamenti membri dell’Assemblea della Nato, nella sede del Congresso degli Stati Uniti, La Russa ha ribadito il fermo sostegno a Kiev.
Un’unione di intenti che viene ben spiegata dal ministro della Difesa Guido Crosetto: “Abbiamo bisogno di una Nato forte che sappia allargarsi, non arroccarsi e farsi portavoce dei valori della democrazia, del diritto internazionale, del dialogo e della costruzione di ponti” ma soprattutto ha ribadito che “c’è un fronte aperto a est e l’Italia è uno degli attori per gli aiuti all’Ucraina”. Fronte che non è l’unico aperto, ma che sarà l’unico su cui i membri dell’Alleanza riuniti a Washington – almeno ad aiuti, ad annunci e a suon di miliardi di dollari – investiranno per la pace.
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