Esteri

Mélénchon vuol destituire l’autocrate Macron: “Peggio di Luigi XVI”

di Cristiana Flaminio -


Jean Luc Mélénchon vuol destituire l’autocrate (ipse dixit) Emmanuel Macron. Ora che la tregua olimpica, in Francia, è finita la politica transalpina riprende a combattere. E tra sinistra e centro se le suonano di santissima ragione. Il leader radicale della sinistra-sinistra francese, frustrato dall’impossibilità certificata dalle raffiche di dichiarazioni contrarie già piovute dal centro anche solo a pensare di poter suggerire un governo all’Eliseo, torna a sparare a palle incatenate contro monsieur le président. E lo fa evocando le ghigliottine. “Quella di Macron è una deriva autoritaria, mette in discussione il suffragio universale. Deve nominare, non scegliere, il primo ministro”, ha affermato in un’intervista rilasciata al Fatto Quotidiano. A cui ha ribadito: “Macron sta facendo un colpo di forza contro la democrazia repubblicana. Si arroga il diritto di veto sul risultato del suffragio universale. Già nel 1789 al re Luigi XVI, prima ancora che fosse istituita la Repubblica, era stato negato questo privilegio da un voto della prima Assemblea”. Al di là delle parole alate di sangue (virtuale) e rivoluzione (passata), Mélénchon annuncia che la sinistra sarà in trincea nei banchi dell’Assemblea nazionale, tirando in ballo anche Bruxelles: “Voteremo per la censura di qualsiasi governo non guidato da madame Lucie Castets. Il comportamento di Macron  – denuncia Mélénchon – è la deriva autoritaria dei governi neoliberisti in Europa. Ma è eccezionale, perché il suffragio universale stesso viene messo in discussione dal presidente Dopo la sua sconfitta alle Europee, il presidente della Repubblica ha sciolto l’Assemblea nazionale par ottenere un chiarimento politico secondo la sua stessa espressione. La risposta è stata inequivocabile: il suo partito è stato bocciato in modo ancora più duro”. Si rassegni, dunque. Almeno per il leader del Nfp: “Il momento di verità democratica nelle elezioni parlamentari verrà a galla. Verrà tramite questa procedura di destituzione e la censura del governo che Macron avrà scelto per usurpare la volontà generale di più dei due terzi degli elettori che lo hanno bocciato”.


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