Attualità

Maturità, gli studenti italiani fanno spesso ricorso al Tar

di Martina Melli -


Forse è perché l’esame di maturità è un momento così cruciale nella vita di un diciottenne che molti studenti italiani, non soddisfatti del risultato ottenuto, si rivolgono al Tar, il Tribunale Amministrativo Regionale, per avere “giustizia”. Lo riporta Skuola.net, insieme ad alcuni dei casi più significativi. Primo fra tutti quello di Spadafora, vicino Messina, dove una classe ha dovuto ripetere l’esame in seguito al ricorso di due genitori che accusavano una docente di aver favorito tutti tranne la loro figlia. Il Tar ha invalidato l’esame ma i risultati della seconda prova hanno confermato il voto originale della studentessa, un 69. A Roma, una professoressa ha attaccato un foglio con le soluzioni sulla schiena con l’intento di aiutare un gruppo limitato di suoi studenti.
Gli esclusi hanno fatto ricorso ma senza successo. Poi ci sono anche quegli studenti, originariamente non ammessi all’esame che, grazie al Tar, sono riusciti a diplomarsi. È successo a Bari, dove un ragazzo con due insufficienze ha ottenuto il nulla osta per sostenere l’esame grazie ai buoni risultati nelle altre materie e alle circostanze pandemiche, ed è successo a Pescara e a Genova. Il Tar può intervenire anche per correggere valutazioni considerate ingiuste. Nel 2017, una studentessa ha fatto ricorso e dall’iniziale voto di 94 ha ottenuto un punteggio più alto. Un caso simile si è verificato a Rovereto nel 2020, dove un 98 è stato portato a 100. Incredibile poi la vicenda di una studentessa di Taranto che, non paga del 100, si è mobilitata per ottenere la lode.


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