Politica

Mattarella: “Sì alla pace ma che sia duratura e giusta”

di Giovanni Vasso -


Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella vuole la pace ma tiene ben salda la sua visione dei fatti sulla guerra tra Russia e Ucraina. In un’intervista rilasciata alla tv pubblica giapponese Nhk, dove si trova in visita di Stato da diversi giorni, il Capo dello Stato ha ricordato: “È da tre anni che l’Italia chiede che ci si sieda a un tavolo per negoziare una pace, naturalmente duratura e giusta”. La pace, per Mattarella, è un obiettivo ma non da raggiungere purché sia: “Vi sono adesso iniziative per la pace e speriamo che vadano in porto, sono altamente opportune. Naturalmente occorre che si arrivi a una soluzione che non mortifichi nessuna delle due parti – ripeto, una pace giusta – che non crei un omaggio alla prepotenza delle armi”. Sull’ipotesi dell’invio di un contingente italiano per mantenere la pace tra Mosca e Kiev, Mattarella è netto: “I negoziati non sono ancora iniziati, è troppo presto per parlare di soluzioni future”.

Lo scenario per il Presidente è quello in cui il diritto internazionale è, ora, chiamato a una prova importante. Ogni violazione, secondo il Capo dello Stato italiano, è “inammissibile altrimenti si afferma il principio che uno Stato più forte può imporre la sua volontà con le armi agli Stati vicini meno forti e meno grandi”. E sarebbe un guaio, per tutti: “Questo – ha aggiunto Mattarella – renderebbe una barbarie i rapporti internazionali. E per questo in Europa vi è una forte difesa e un forte sostegno all’Ucraina”. Per Mattarella il quadro resta quello: “Quella della Russia all’Ucraina – ha sottolineato Mattarella – è stata un’aggressione in violazione delle regole del diritto internazionale, della carta dell’Onu, di ogni regola di convivenza tra i Paesi”. 


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