Attualità

Mattarella: Il patriottismo per la difesa del bene comune

di Giorgio Brescia -


La difesa del bene comune, la speranza custodita in ciascuno di noi per costruire il futuro e anche “nel rumore delle ragazze e dei ragazzi che non intendono tacere di fronte allo scandalo dei femminicidi“, la pace che grida urgenza, il patriottismo. questi i temi principali che hanno dominato il tradizionale messaggio di fine anno del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Da lui il riferimento “ad alcuni esempi di persone che hanno scelto di operare per il bene comune perché è proprio questa trama di sentimenti, di valori, di tensione ideale quel che tiene assieme le nostre comunità e traduce in realtà quella speranza collettiva che insieme vogliamo costruire. È questa medesima trama che ci consentirà di evitare quelle divaricazioni che lacerano le nostre società producendo un deserto di relazioni, un mondo abitato da tante solitudini. Siamo tutti chiamati ad agire, rifuggendo da egoismo, rassegnazione o indifferenza”.

Un “patriottismo” che si manifesta “nella quotidiana esperienza di tanti nostri concittadini”. Quello “degli allievi della nostra Marina militare, su nave Trieste, all’avvio del loro servizio per l’Italia e per i suoi valori costituzionali. Come stanno facendo in questo momento tanti nostri militari in diversi teatri operativi. Quello dei medici dei pronto soccorso, che svolgono il loro servizio in condizioni difficili e talvolta rischiose. Quello dei nostri insegnanti che si dedicano con passione alla formazione dei giovani. Di chi fa impresa con responsabilità sociale e attenzione alla sicurezza. Di chi lavora con professionalità e coscienza. Di chi studia e si prepara alle responsabilità che avrà presto. Di chi si impegna nel volontariato. Degli anziani che assicurano sostegno alle loro famiglie”.

“È patriottismo -sottolinea ancora Mattarella- quello di chi, con origini in altri Paesi, ama l’Italia, ne fa propri i valori costituzionali e le leggi, ne vive appieno la quotidianità, e con il suo lavoro e con la sua sensibilità ne diventa parte e contribuisce ad arricchire la nostra comunità. È fondamentale creare percorsi di integrazione e di reciproca comprensione perché anche da questo dipende il futuro delle nostre società”.

Dal Capo dello Stato Mattarella anche un richiamo alla tragica situazione delle carceri, alla fine di un anno contrassegnato da un numero elevato di suicidi, di detenuti e di agenti della polizia penitenziaria: “I detenuti -ha detto il Capo dello Stato in evidente risposta alle parole del sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro che tante polemiche hanno sollevato nelle scorse settimane- devono potere respirare un’aria diversa da quella che li ha condotti alla illegalità e al crimine. Su questo sono impegnati generosi operatori, che meritano di essere sostenuti”.


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