Mattarella firma il ddl Nordio, via all’iter parlamentare
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella
Il presidente Sergio Mattarella ha firmato il ddl Nordio, ora la riforma della giustizia potrà essere presentata alle Camere. Dal Quirinale, stamattina, è arrivato l’ok all’autorizzazione. La riforma, prestissimo, sarà calendarizzata in parlamento. L’iter legislativo partirà dal Senato dove, dopo l’ok di Mattarella arrivato nella giornata di ieri, il ddl Nordio comincerà la trafila istituzionale, che si prospetta lunga e sicuramente costellata di polemiche tra maggioranza e opposizione. Elly Schlein, segretaria del Pd, ha già annunciato battaglia: “Ci batteremo per modificare il ddl Nordio e mi auguro che accettino di discuterne. La montagna ha partorito un topolino, mi pare difficile che quel ddl possa risolvere le criticità del funzionamento della giustizia. La maggioranza fatica a trovare la quadra, lo abbiamo visto con le smentite reciproche sul concorso esterno in associazione mafiosa”. Quindi è tornata sui punti caldi dello scontro politico: “La preoccupazione è comprensibile, se si vuole andare a ritoccare strumenti come il concorso esterno che hanno una valenza giurisprudenziale nel contrasto alle mafie e che sin qui hanno dimostrato la loro efficacia. Si spacciano come liberali, ma poi nella maggioranza c’è chi vuole indebolire alcuni presidi di legalità e gli strumenti di contrasto alla criminalità organizzata, dall`innalzamento del tetto al contante, alle modifiche al codice degli appalti”. Tuttavia, sul concorso esterno, lo stop è arrivato direttamente dal ministro alla giustizia Carlo Nordio: “Vorrei anche dire che la mia interpretazione è anche più severa di quella dei miei critici: perché anche chi non è organico alla mafia, se comunque ne agevola il compito, è mafioso a tutti gli effetti. Tanto è che quando ho diretto l’inchiesta sulle Br venete negli anni 80 abbiamo sempre contestato il reato associativo anche a chi si prestava a semplici contatti, dal soccorso medico al volantinaggio e li abbiamo tutti fatti condannare come appartenenti alla banda armata”. Nordio, dunque, ha proseguito: “Ora, è vero che per il concorso esterno, esiste una giurisprudenza abbastanza consolidata, ma come ben sapete nel nostro ordinamento non esiste il principio dello stare decisis, e la stessa Cassazione, ha, come ho detto, talvolta cambiato indirizzo. L’ultima prova di quanto sto dicendo è recentissima: la Corte ha ridefinito il concetto di criminalità organizzata in senso assai restrittivo, con il rischio di compromettere molti processi in corso per reati gravissimi. Ed è per questo – ha concluso il ministro- che nell’ultimo Consiglio dei ministri, di concerto con la presidenza abbiamo annunciato un decreto legge proprio per definire, con i doverosi criteri di tassatività e specificità, i reati di criminalità organizzata”.
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