Economia

Concessioni, Mattarella firma tra i dubbi. Furia Assobalneari

di Cristiana Flaminio -


Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato la legge annuale per il mercato e la concorrenza ma ha ribadito i suoi dubbi sulle concessioni in una lettera indirizzata ai presidenti del Senato, Ignazio La Russa, della Camera, Lorenzo Fontana, e del consiglio dei ministri, Giorgia Meloni. “Suscitano rilevanti perplessità di ordine costituzionale – ha scritto il Capo dello Stato -, le disposizioni che intervengono sulle concessioni in essere e ne dispongono proroghe a vario titolo”. I dubbi di Mattarella si riferiscono al dettato dell’articolo 11 della stessa legge che prevede una sorta di automatismo per le proroghe delle concessioni per gli ambulanti. E, quindi, anche per i balneari. Secondo il Presidente, infatti, ci sarebbero “profili di contrasto di questa disciplina con il diritto europeo” e di conseguenza “con il dettato costituzionale”. Insomma, c’è la direttiva Bolkenstein sul banco. E prima o poi andrà pur affrontato questo nodo gordiano che da anni tiene banco nel dibattito politico nazionale nonché annoso tema di scontro tra Roma e Bruxelles.

Le parole del Capo dello Stato hanno scatenato numerose reazioni. Fuori dal gioco parlamentare, al di là delle prevedibilissime schermaglie tra la maggioranza di centrodestra e le opposizioni, si alza la voce di Assobalneari che boccia l’interventismo del Quirinale sulla vexata quaestio dei litorali italiani. Il presidente Fabrizio Licordari, all’Adn Kronos, è un fiume in piena: “Sorprende davvero che con tutti i problemi che attanagliano il Paese, il Capo dello Stato trovi il tempo per porre la sua attenzione sulla questione delle concessioni questa volta del commercio ambulante, dopo che l’anno scorso già intervenne per quelle balneari con affermazioni prive di fondamento, dimostrate poche settimane fa dalla sentenza delle sezioni unite della Cassazione”.

Assobalneari tratteggia scenari complessi: “Credo che sia così chiaro ed inoppugnabile che è normale pensare che dietro a questo accanimento contro il mondo delle piccole concessioni ci siano dietro interessi economici importanti – ha affermato Licordari -, penso alla grande distribuzione che cerca in tutti i modi di annientare il piccolo commercio di quartiere, a colossi come Uber per i nostri taxi, o alle lobbies europee che vogliono mettere le mani sulle nostre coste nel caso delle concessioni balneari”.


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