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Finalmente una gioia, Sinner vince al Master di Toronto

di Redazione -


di RAPHAEL D’ABDON

Epifania collettiva domenica 13 agosto per milioni di italiani, che pochi minuti prima di mezzanotte hanno sollevato le braccia al cielo e gridato a squarciagola “Alleluia!”. Nessun boom improvviso di adesioni a chiese pentecostali o a cori gospel, bensì festeggiamenti e canti liberatori per il primo successo di Jannik Sinner in un Master 1000. Una vittoria che chiedevamo a gran voce da più di tre anni, che troppe volte era sfuggita al nostro tennista lasciandoci con l’amaro in bocca e che ieri notte è arrivata in maniera perentoria. Match soporifero, a senso unico e dall’esito scontato visto il divario tra i due giocatori (3-0 Sinner nei precedenti scontri con il finalista Alex de Minaur), ma che non adombra il trionfo del Gucci Kid. L’australiano si è dimostrato troppo falloso, troppo leggero da fondocampo, troppo inconsistente al servizio e troppo rinunciatario tatticamente e ha ceduto le armi fin dal primo game senza opporre alcuna resistenza. Morale della favola: 6-4 6-1 in un’oretta scarsa, de Minaur in doccia a testa bassa e festa tricolore nell’italianissima Toronto e in tutto il Belpaese.

Una vittoria figlia di un tabellone farlocco, maturata in circostanze rocambolesche, favorita dell’assenza di top 10 sul cammino dell’azzurro, ma nobilitata dalla splendida prova di maturità e autorevolezza offerta negli ultimi due match con Paul e de Minaur. Respingere l’assalto di due giocatori carichi come molle, che nei turni precedenti avevano mietuto vittime illustri, non era un’impresa facile nè scontata. L’imperativo categorico era portare a casa entrambi i match e all’altoatesino non sono tremate le gambe: sfoderando sangue freddo e personalità degni di un top player, Sinner si è così finalmente e meritatamente guadagnato il tanto agognato accesso al club esclusivo dei tennisti che contano. Tempo di sedersi sugli allori però purtroppo non ce n’è, perche’ oggi stesso prende il via il Master 1000 di Cincinnati. Terreno minato per i tre italiani in gara, tutti inseriti nella metà bassa del tabellone presidiata da Novak Djokovic: Musetti ha pescato Evans (recente vincitore a Washington) al primo turno e Medvedev al secondo; Berrettini è capitato dalla parte di Auger-Aliassime e Rune; Sinner dovrà quasi sicuramente vedersela con Francisco Cerundolo (che lo ha piallato a Roma) al secondo turno, con Fritz agli ottavi e con Djokovic ai quarti. Pochissime le speranze di vedere Musetti e Berrettini in campo nel weekend; Sinner, al contrario, da ieri ci ha autorizzati a sognare ad occhi aperti.


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