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Hot parade

di Redazione -


Sale: Massimo Moratti. Era dai tempi di Andy van der Meyde e Vratislav Gresko che Massimo Moratti non prendeva una fregatura così. Il fatto lo sapete, roba nota. Gli hanno telefonato (ma come avevano il suo numero? Saranno stati dei loschi juventini a passarglielo?) chiedendogli soldi per il riscatto di chissà chi rapito chissà dove. E lui avrebbe messo mano alla tasca: pronti qua: forse gli hanno scucito un milioncino. Tutto per la patria, per carità.

Stabile: Evelyn de Rothschild. Hanno stati i Rothschild. No, ha stato un Rothschild. E, forse, stavolta “è” stato lui. Hanno aspettato, come logico, che morisse prima di aprire il calderone delle presunte molestie sessuali di cui si sarebbe macchiato il banchiere Evelyn, morto a 91 anni nel 2022, oggi accusato da otto persone diverse. Una storiaccia scoperchiata dal Guardian e riportata in Italia dal Corriere della Sera. Anche i ricchi allungano le mani.

Scende: Taylor Swift. “Maga non perdona”, gigioneggia Donaldone e ne ha ben donde. Giù fischi, pernacchie e contumelie per la cantante anti-Trump. Che, da quando s’è schierata con Kamala Harris (ve la ricordate?) è riuscita persino nell’impresa di non raggranellare nemmeno un Grammy piccino picciò. E al Super Bowl di domenica scorsa è andata anche peggio: è passata da donna capace di far rizzare il Pil di intere città a gattara radical-chic odiata dagli stadi della gente che (non) piace alla gente che piace. Per colmo di sfiga, la sua squadra ha pure perso.

*di Simone Donati


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