Massimiliano Smeriglio: Roma, una città che ha sofferto e combattuto
PAROLA D’ONORE(VOLE), MASSIMILIANO SMERIGLIO – UNA CITTA’ CHE HA SOFFERTO E COMBATTUTO
“Nel momento in cui il nazismo tenta di restaurare in Roma e in Italia il suo alleato fascista, i partiti antifascisti si costituiscono in Comitato di liberazione nazionale, per chiamare gli italiani alla lotta e alla resistenza, per riconquistare all’Italia il posto che le compete nel consesso delle libere nazioni”.
L’8 settembre 1943 a Roma nasceva la Resistenza. Prima a Porta San Paolo, grazie ai militari che non fuggirono e agli antifascisti che accorsero per difendere la città dalle truppe tedesche. E poi in via Poma, con la firma di Nenni per i socialisti, Amendola per i comunisti, La Malfa per gli azionisti, De Gasperi per i democristiani, Ruini per i liberali e Casati per il partito democratico del lavoro: prendeva forma il Comitato di Liberazione Nazionale.
Roma è una città che ha sofferto, colpita dalla ferocia nazifascista, nonostante la presenza del Vaticano e lo status di Città aperta. Il disarmo di 4mila Carabinieri, 2mila dei quali spediti in Germania. Gli oltre 2mila ebrei deportati ad Auschwitz, 1.023 il 16 ottobre: tornarono solo in 16, una sola donna, Settimia Spizzichino. La strage dei 335 delle Fosse ardeatine. La deportazione di 700 abitanti del Quadraro. I fucilati di Forte Bravetta. I fucilati di Pietralata. L’eccidio di La Storta, in cui perse la vita Bruno Buozzi. E poi i luoghi delle torture e dell’orrore da via Tasso alla pensione Oltremare del fascista Pietro Koch. Per non parlare dei bombardamenti alleati sugli scali ferroviari, in particolare quello drammatico che colpì il quartiere di San Lorenzo.
Roma ha sofferto e ha combattuto, reagendo con la guerriglia, i Gruppi d’azione patriottica, la formazione comunista Bandiera rossa nelle borgate di periferia. Centinaia di azioni, sabotaggi, attacchi, assalti ai forni, scontri a fuoco. E poi l’azione di guerra partigiana di via Rasella, la liberazione da Regina Coeli di Saragat e Pertini, ideata da Giuliano Vassalli, grandissimo giurista, a cui dedicheremo una via al parco della Resistenza.
I nazisti temevano la Resistenza romana che aveva nelle fabbriche e nei quartieri popolari la propria retroguardia solidale. E per paura di una insurrezione non divulgarono mai notizie sul massacro alle ardeatine, la vergognosa volontà omicida che punì la città con dieci italiani giustiziati per ogni tedesco ucciso.
Il Comune di Roma ha organizzato una tre giorni nel quartiere San Lorenzo: 5 piazze, 80 eventi, 28 incontri e presentazioni di libri, 18 attività per l’infanzia, 10 lezioni di teatro, cinema, musica. Ricordare compatibilmente con il lutto e l’ondata di emozioni generate dalla morte di Papa Francesco.
Celebreremo la Liberazione come vittoria di un movimento di massa: operai, studenti, artigiani, contadini, insegnanti, intellettuali, borghesi. Uomini e donne, giovani e anziani. Una convergenza, una comunità di destino capace di farsi progetto di lotta prima e Repubblica democratica poi. Una lezione da ricordare per comprendere ciò che è stato e capire come evitare nuove avventure autoritarie.
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