Marzia Roncacci: “Emergere è faticoso, ma ho fiducia nelle donne”
Il suo “TG2 Italia”, anche quest’anno, si è confermato uno dei programmi più apprezzati e di Raidue, superando spesso la soglia del 7% di share: un’enorme, quanto meritata, soddisfazione per Marzia Roncacci, giornalista e conduttrice, che, approfittando della pausa estiva della sua seguitissima trasmissione che tornerà in onda il prossimo autunno, si racconta a cuore aperto a L’Identità.
Marzia Roncacci si racconta: il Tg2 Italia da record
Marzia, il tuo TG2 Italia anche quest’anno ha ottenuto ascolti record. Ti aspettavi una media superiore al 7%?
Non mi aspettavo degli ascolti così alti. Sapevo che Tg2 Italia oggi è una realtà apprezzata e consolidata, ma il pubblico ci ha premiato molto scegliendoci sempre più numeroso.
Secondo te quali sono i punti di forza del programma?
Sono diversi. Facciamo “informazione“ pura. Approfondiamo i fatti del giorno, con i nostri corrispondenti, inviati, esperti in studio. Puntiamo sulla strettissima attualità, ma anche sull’approfondimento delle notizie. Non è un programma urlato o ansiogeno. Spieghiamo usando un linguaggio chiaro in modo tale che sia un’informazione che arrivi a tutti.
E tra le interviste, quale ti è rimasta maggiormente impressa?
Sono molte, moltissime. Ogni intervista è uno scambio, un arricchimento. Alcune più complicate, altre più divertenti. Altre difficili, come quella al papà del giovane diciottenne ucciso sul marciapiede mentre rientrava a casa a piedi da un Suv. Oppure ai parenti di chi ha perso un figlio o un genitore durante un’alluvione. Io non ho mai domande preparate. Ascolto e devo “sentire” il mio interlocutore. Nel momento in cui si apre, l’intervista è fatta e sarà bella .
Quali sono le tappe del tuo percorso professionale di cui vai maggiormente fiera?
Le tappe sono poche ma fondamentali. Intanto l’inizio: giornalismo “in the road”, sulla strada, insegna ad avere fiuto, a capire che piega possa prendere un accadimento. Dal banco dell’Università alla scrivania del “giornalista” credo non sia così formativo come l’esperienza sul campo. È altra storia. E io ne ho fatta tanta di strada. Poi, dopo anni e anni di raccontare fatti, viaggi, partenze improvvise, è arrivata la conduzione, prima del Tg2 e poi del programma di approfondimento. Un ruolo che amo, che mi viene naturale. Molto impegnativo e di grande responsabilità ma che mi dà grande soddisfazione.
Quali sono, secondo te, le caratteristiche che ti hanno portata ad essere la professionista che sei oggi?
La passione, la determinazione, la curiosità, la cocciutaggine, lo studio, l’esperienza.
Quando ti senti soddisfatta del suo lavoro?
Quando ho riscontro del pubblico, dei telespettatori. Intanto perché sono sempre più numerosi a scegliere Tg2 Italia e poi mi scrivono attraverso i social. Apprezzano la pacatezza nel gestire gli argomenti, riescono a capire tematiche a volte non semplicissime. Il pubblico è la mia forza.
Quanta fatica fa una donna ad emergere?
Emergere per una donna è faticoso. Ancora oggi nelle “stanze dei bottoni“ la stragrande maggioranza è di uomini. Io però sono molto fiduciosa. Li riprenderemo in corsa.
A chi senti di dover dire “grazie”?
Alla mia famiglia che mi ha insegnato la lealtà e l’umiltà, e di non perdere mai di vista lo studio. E poi i vari direttori del Tg2 che hanno e che credono in me, affidandomi, ormai da ben 10 anni, il contenitore d’informazione del mattino di RAI2.
Una tua giornata tipo?
Mi alzo prestissimo perché devo arrivare presto in Rai. Dopo la diretta, riunioni, telefonate, sento gli ospiti al telefono. Ma anche sport. Non può mancare mai.
Nei momenti più complicati, dove hai trovato la forza per andare avanti?
Nel mio ottimismo. Nell’amore che ho per la vita. Dopo ogni salita c’è sempre una discesa. Bisogna saper attendere che passi la “bufera”.
Guardando al passato, hai rimorsi o rimpianti?
Rimorsi no. Forse qualche rimpianto, anche se penso che se in quel momento storico della vita ho fatto “quel tipo di scelta” evidentemente era così che doveva andare.
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