Marine Le Pen condannata a ineleggibilità: colpevole di uso improprio di fondi pubblici
Marine Le Pen è stata condannata all’ineleggibilità. Insieme a otto eurodeputati del Rassemblement National è stata riconosciuta colpevoli di uso improprio di fondi pubblici da un tribunale francese. La pena definitiva non è ancora stata stabilita. L’accusa ha chiesto cinque anni di reclusione, di cui tre con la condizionale, senza attendere ulteriori gradi di giudizio. Secondo l’indagine, i fondi destinati agli assistenti parlamentari dell’Unione Europea sarebbero stati utilizzati per pagare personale impiegato nelle attività del partito a livello nazionale.
Il tribunale di Parigi ha giudicato Le Pen e i suoi colleghi colpevoli nell’ambito dello scandalo relativo agli assistenti parlamentari a Strasburgo. La frode ammonterebbe a 2,9 milioni di euro, sottratti al Parlamento Europeo per finanziare il partito. Secondo il verdetto, queste somme sono state impiegate per pagare persone che, pur risultando formalmente impiegate come assistenti di europarlamentari, lavoravano in realtà per il Rassemblement National. Oltre ai nove eurodeputati, sono stati ritenuti colpevoli di ricettazione anche dodici ex assistenti parlamentari presenti in aula.
La presidente del tribunale, Bénédicte de Perthuis, ha dichiarato che “tutte queste persone lavoravano effettivamente per il partito e non per il deputato che formalmente le aveva assunte”. Inoltre, ha precisato che gli assistenti passavano da un parlamentare all’altro senza svolgere mansioni reali. De Perthuis ha ribadito che la questione al centro del processo non è l’attività politica in sé, ma la verifica dell’effettiva esecuzione dei contratti stipulati.
Marine Le Pen, 56 anni, è stata la principale sfidante di Emmanuel Macron nelle elezioni presidenziali del 2017 e del 2022, e il suo partito ha guadagnato consenso negli ultimi anni. Durante il processo, ha sostenuto che la sua ineleggibilità priverebbe i suoi elettori della possibilità di votare per lei nelle future elezioni. In caso di esclusione dalla scena politica, il suo successore naturale potrebbe essere Jordan Bardella, attuale presidente del Rassemblement National e figura emergente del movimento.
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