Politica

Maria Teresa Baldini: “Essere donna, è ora che si passi dal rosa al… Fuxia”

di Redazione -


di TERESA GARGIULO
“È il momento di una trasformazione del ‘rosa’ in ‘Fuxia’, una trasformazione piena dell’essere donna”. Intervista a Maria Teresa Baldini (presidente Fuxia People).
Democrazia, lavoro e inclusione sociale. L’Italia è abbastanza “rosa”?
Se parliamo di abbastanza “rosa” dobbiamo capire in riferimento a cosa e rispetto ad a quali paesi di riferimento. Più il paese è industrializzato più l’eguaglianza è maggiore. Viviamo un’Italia dove c’è un nord, un centro e un sud con economie diverse. Oggi ci sono i presupposti per la trasformazione del “rosa” in “Fuxia” verso una trasformazione piena dell’essere donna. Significa espletare il ruolo della donna capace di competere e collaborare con l’uomo nel lavoro e nella professionalità affermando se stessa su tutti i piani non solo sul piano affettivo-procreativi e educativo. L’autonomia e la realizzazione del femminile sotto i suoi multiformi aspetti è l’obiettivo di Fuxia People e solo questa sarà la vera rivoluzione di cui l’Italia e l’Europa hanno bisogno.
Quanto ha influito nel ruolo delle donne in Italia il fatto che la guida del governo sia al femminile?
Al momento l’influenza è scarsa anche se è stata una vera novità per l’Italia il fatto di avere un premier donna. L’auspicio è che con il passare del tempo si realizzi una lettura della società in termini anche femminili per dare una risposta alla donna verso le proprie esigenze e realizzazioni. Il rosa che oggi vediamo è importante ma non sufficiente perché è un colore che evidenzia il valore del femminile solo in temini intimistici e familiari. Il Fuxia ingloba il rosa e evidenzia il valore della donna anche in termini pubblici, quello che manca oggi per una società adeguata alla realtà sempre più competitiva e complessa.
Uno dei punti più discussi è il salary gap a svantaggio delle donne. Qual è lo stato dell’arte?
Il salary gap non dovrebbe esistere. Nella mia esperienza professionale di medico non ho assistito a questa differenza retributiva basata sul genere. La tutela per stipendi adeguati per la donna è fondamentale e occorre intervenire maggiormente e in modo adeguato sulla tutela della maternità e i servizi per i figli per tutte le donne che lavorano indipendentemente dall’ISEE. Molte donne non lavorano perché accudire i figli ha una spesa minore rispetto al guadagno lavorativo e il costo degli asili nido e baby sitter. Questo porta chiaramente a problemi sull’ economia familiare oltre che su quella della carriera professionale. Fuxia People si batte per strutture e servizi per i figli, unico sistema per incrementare la natalità.
La questione femminile è un pilastro delle evoluzioni geopolitiche. Nei teatri di guerra, dall’Ucraina al conflitto tra Hamas e Israele, a pagare il prezzo più alto sono le donne. C’è un’adeguata attenzione da parte della politica?
No, ci dovrebbe essere anche perché la donna per sua natura è contraria alla guerra. La guerra che noi facciamo oggi sarà domani letta e non capita dalle nuove generazioni come oggi meravigliano e stupiscono episodi di cannibalismo e di schiavitù che un tempo vigevano nella realtà tra rapporti umani. Fuxia People è contrario alla guerra e a una politica che si realizza con la guerra con tutto ciò che ne deriva. È su questo che dobbiamo responsabilizzare chi governa a protezione della vita, aspetti fondamentali della donna, da proteggere e da valorizzare.
Il 2024 sarà l’anno delle Olimpiadi. Purtroppo, però, una sorta di convenzione comune per molto tempo ha visto le atlete donne come più in difficoltà nel conquistare l’immaginario collettivo. È ancora così?
Non si tratta di consolidare l’immaginario collettivo si tratta di considerare lo sport come portatore di valori che il femminile porta avanti con modalità diverse dal maschile. L’immaginario collettivo sarà maschile per il maschile e femminile per il femminile. Se la società fino a ieri era improntata solo sul maschile chiaramente si faceva riferimento solo al mito maschile. Da tempo le cose sono cambiate e lo sport femminile occupa spazi che gli sono propri. Grazie al femminile lo sport ha aperto altri ambiti a livello sportivo agonistico che prima non esistevano. Lo sport femminile non ha come punto di riferimento la forza ma altri parametri e quindi si è modificata la visione dello sport. La vera rivoluzione è questa: lo sport sempre di più ‘andrà‘ verso la creatività, la bellezza, l’armonia del gesto atletico che la donna è capace di esprimere indipendentemente dalla sola forza. Sta cambiando la prospettiva del valore dello sport e questo passaggio può avvenire sempre di più’ con la consapevolezza e l’aiuto di tutte le donne.


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