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Marcucci: “Serve un’area per noi moderati. Schlein leader dimezzata”

di Edoardo Sirignano -

ANDREA MARCUCCI FONDAZIONE EINAUDI


di EDOARDO SIRIGNANO

“Serve un’area per noi moderata. Schlein è una leader dimezzata”. A dirlo Andrea Marcucci, ex capogruppo del Pd al Senato.

Cosa ne pensa della corrente inaugurata qualche giorno fa da Bonaccini?

Per gli iscritti al Pd, il presidente della Regione Emilia Romagna avrebbe dovuto essere il segretario. Trovo naturale che organizzi una sua area, non credo si possa contestare l’esigenza di meglio rappresentare una parte così rilevante di quel partito. Hanno ragione, secondo me, Lorenzo Guerini e Piero Fassino a rivendicarlo.

Bene tutelare i diritti, ma si punti a governare – dichiara il presidente dell’Emilia. Questo Pd ha la forza di poter tornare a Palazzo Chigi?

Oggi come oggi no, anche per le alleanze privilegiate dalla segreteria. Un ipotetico governo Pd- 5 stelle sulla guerra in Ucraina con chi starebbe? Poi leggo le proposte di Giuseppe Conte sulla giustizia, non penso che nessun governo democratico in giro per il mondo, potrebbe convivere con un tasso così alto di giustizialismo. E sui termovalorizzatori? Torniamo al punto di partenza: l’alleanza con questi 5 stelle, rende difficile qualsiasi ragionamento su un futuro governo, anche per il Pd. Diciamo spesso che il governo Meloni ha conflitti interni, lei se lo immagina un governo Pd-5 stelle? Comunque dopo le europee, conto che qualcosa di importante si modifichi.

Schlein può continuare a guidare un partito dove nei fatti è minoranza?

Elly ha vinto legittimamente le primarie aperte e in virtù di questo è segretaria del partito. Per dirla come Calvino, è una segretaria dimezzata. Un fatto che mi sembra che lei ignori, acuendo in questo modo il conflitto interno. Proprio a Cesena, mi hanno raccontato dell’applauso liberatorio alle parole di verità di Simone Uggetti, un messaggio che se fossi Schlein valuterei attentamente. Il Pd non è nato il 25 febbraio, ha una sua storia, un suo percorso, che andrebbe, tanto più dalla sua segretaria, rispettato.

A Elly basterà mandare qualche big a Bruxelles per restare a galla?

Di questo non ho idea, e quanto a Bruxelles, spero che nel prossimo giugno il voto degli italiani per le elezioni europee, serva a mandare una bella pattuglia di liberali. Farebbe bene a tutti, la presenza di un forte gruppo di Renew, anche al Pd, che proprio a Bruxelles spesso sembra aver smarrito la bussola.

Cosa ne pensa della scelta di silurare Cuperlo per dare spazio a Zingaretti?

Apprezzo da anni l’eleganza stilistica, la sottile ironia, il profilo culturale di Gianni. La sua presidenza alla Fondazione avrebbe dato sicuramente lustro a un’istituzione principalmente culturale. Di Zingaretti, negli anni. ho apprezzato altre propensioni.

Renzi plaude all’iniziativa di Bonaccini. Matteo ha in mente di riprendersi il vecchio partito?

Credo che Renzi sia al lavoro per rafforzare Renew Europe, che può essere la casa dei liberaldemocratici, dei riformisti, laici e cattolici. Il Pd oggi ha una linea completamente diversa, il terreno del confronto sarà alle prossime amministrative. Si vota in tante importanti città, a partire da Firenze e Prato. Vedremo in quel caso che profilo sceglierà il Pd e quali alleati.

Lei ha scelto i riformisti, ma sarebbe disponibile ad allearsi con chi ha perso le primarie per fare uno sgambetto?

Ho molto interesse per il dibattito interno del Pd, ma non sono mai stato interessato agli sgambetti, neanche quando avevo la tessera del Pd. Altro ragionamento, come le dicevo, è il confronto alle amministrative. Spero che il Pd scelga candidati riformisti, in quel caso, certo, li appoggeremmo.

Secondo lei nei prossimi giorni ci saranno nuovi abbandoni, considerando la linea adottata sulla Gpa che poco piace ai cattolici?

Sulla Gpa, o meglio sull’emendamento Magi, il Pd ha scelto di non scegliere. Ciò è sempre un grave errore perché lascia aperte tutte le supposizioni in campo, così come le preoccupazioni di tanti cattolici dem. Quanto agli abbandoni, saranno determinati dalle posizioni che via via assumerà la segretaria.

De Luca ed Emiliano, prima o poi, lasceranno il Pd?

Vedo il presidente De Luca molto impegnato a difendere, aggiungo giustamente, la sua esperienza di governo in Campania. Anche in questo caso, sarà Schlein a dover decidere: se provare a vincere ancora in quella Regione con il presidente uscente o annoverare anche la Campania tra le regioni perse.


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