Marco Tadić rilegge giocosamente il modernismo socialista jugoslavo
Al Pav di Torino la mostra di Marco Tadić. “Heliopolis”. Utopica “Città del Sole”. Città su Città. Ricreata con gioiosa artistica fantasia come filosofico “stato ideale” – la seicentesca “civitas solis” di Tommaso Campanella – o ripensando all’“Eliopoli” egiziana distrutta, nell’antico Regno, per riutilizzarne i materiali e le pietre durante la costruzione della città del Cairo. Questo sono istintivamente portato ad immaginare di fronte alle opere dell’artista croato Marco Tadić (classe ’79), ospitate, fino a domenica 20 ottobre, al “PAV” – “Parco d’Arte Vivente”, concepito nel 2002 da Piero Gilardi e realizzato nel 2008 in via Giordano Bruno, a Torino, nell’area ex Framtek, in Borgo Filadelfia. Curata da Marco Scotini (dal 2014 direttore artistico del “PAV”) – e realizzata in collaborazione con il “Museum of Contemporary Art Zagreb” – l’esposizione é parte di “New Perspectives for Action” progetto europeo teso al riuso e alla circolarità “non solo come strategia ecologica e culturale, ma soprattutto come mezzo utopico di sopravvivenza”, in cui l’artista ha come chiaro obiettivo quello di rileggere la storia del “modernismo socialista jugoslavo” attraverso il confronto interattivo con i principi estetici di grandi autori operanti, alla fine degli anni ’50, in Croazia.
Due su tutti. Il designer, scultore ed architetto Vyaceslav Richter (1917 – 2002), fra i fondatori di “EXAT 51” gruppo d’avanguardia che intendeva promuovere e raggiungere una sintesi e un forte interscambio fra tutte le forme d’arte, ed il filmaker Vladimir Kristi (1923 – 2004) della “Scuola di animazione” di Zagabria”, di massimo rilievo in ambito europeo. Su questa linea “Tadić individua – annota Scotini – nei residui inerti della memoria un potenziale attivo utile a rileggere e a generare nuove possibilità di narrazione”.Un’operazione di “riciclo”, attraverso cui ipotizzare “su carta” (mediante il riutilizzo e la “sovrascrizione” di oggetti d’antàn come cartoline, mappe, diapositive taccuini ed archivi fotografici personali) idee e ideali di città rispondenti ai richiami e alle “improbabili” visioni di nuovi luoghi su cui e attraverso i quali ipotizzare nuove futuribili idee di vissuto sociale. Del resto lo stesso Richter, del quale sono presenti in mostra una serie di opere originali, dedicò quasi due decenni della sua vita al perfezionamento di “progetti tecno-utopici” in ambito urbanistico che tentavano di rispondere, attraverso la pianificazione, ai bisogni specifici di una società socialista: ridurre i tempi della mobilità per garantire più tempo libero.
Così ancheTadić, guardando alle fantastiche visioni di Richter, immagina e progetta la sua “idea di città”, destreggiandosi fra immaginari fantascientifiche e complesse “riflessioni ecologiche”, giocate su disegni, collage e animazioni per riflettere – alla Benjamin – sul “come fare Storia partendo dai rifiuti della Storia”. Sottolinea ancora Scotini: “Attraverso la miniaturizzazione Tadić trasforma i detriti e gli scarti in giocattoli in senso benjaminiano … In ‘Heliopolis’l’opera dell’artista rilegge Vyaceslav Richter per proporre un modello che miri a stabilire un ritmo armonioso nel metabolismo della società, alla continua ricerca di un delicato equilibrio tra costruzione e cancellazione, tra futuri possibili e trasmissione della memoria”.
Da segnalare. Nell’ambito della mostra le “AEF/PAV” (Attività Educative e Formative) propongono mercoledì 3 e giovedì 4 luglio il “Workshop_81” condotto dallo stesso Tadić e rivolto a studenti dell’Accademia, Universitari e giovani artisti con un focus su uno dei medium dell’artista: l’“animazione in stop-motion”.
Per le scuole e i gruppi estivi che visiteranno “Heliopolis” e le installazioni presenti nel parco di 23.500 mq, viene inoltre proposto il laboratorio “Natura Segreta” che esplora il vasto paesaggio del “PAV” come scenario per una nuova visione, tanto utopica quanto reale, di una possibile “Città Futura”.
Gianni Milani (ilTorinese.it)
“Marko Tadić. Heliopolis”
“PAV – Parco Arte Vivente”, via Giordano Bruno 31, Torino; tel. 011/3182235 o www.parcoartevivente.it
Fino al 20 ottobre
Orari: ven. 15/18, sab. e dom. 12/19
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