Marco Scorza porta stili, mode e tendenze nella tv che non teme la concorrenza del web
È indubbiamente uno degli stylist più richiesti del momento ma anche un personaggio televisivo molto apprezzato che, con la sua indiscussa competenza e alla sua innata simpatia, è riuscito ad entrare nel cuore del pubblico del piccolo schermo grazie a programmi Rai di successo come “Top – Tutto quanto fa tendenza” e “Generazione Z”. Con la schiettezza che lo contraddistingue, Marco Scorza si racconta a L’Identità.
Marco, su quale progetto ti vediamo in questo periodo?
In questo periodo sono impegnato con “Top – Tutto quanto fa tendenza”, il magazine del sabato pomeriggio di Rai2 dedicato alle eccellenze del ‘Made in Italy’ dove racconto in modo semplice – grazie all’aiuto di riferimenti visivi come scene di film e foto – la storia del costume. Inoltre, sempre su Rai2, sto partecipando a “Generazione Z”, programma per ragazzi e fatto dai ragazzi della grandissima Monica Setta, in onda ogni martedì, in terza serata.
Facciamo un passo indietro nel tempo: come eri da bambino?
Sono stato un bambino che ha avuto un’infanzia molto serena e semplice. Mi piaceva passare il tempo giocando con le biglie, il Calciobalilla e tutte le console per videogiochi possibili e immaginabili.
La passione per il mondo della moda, invece, quando è scattata?
Penso sia stata sempre innata e dentro di me. È pur vero, però, che la vita con il tempo che passa piano piano rende le cose sempre più chiare.
La tua famiglia appoggia le tue scelte?
Ho una mamma fantastica che mi ripete da sempre: “Io sono felice se tu sei felice”. Un incoraggiamento costante e continuo che credo risponda appieno alla domanda.
Quale ritieni sia il tuo più grande pregio?
Credo sicuramente la tenacia, che oltre a permettermi di raggiungere e realizzare i miei obiettivi mi consente di crescere moltissimo sia umanamente che professionalmente. E poi il sorriso, sempre e comunque: sono convinto che avere sempre il sorriso sulle labbra doni una sensazione di benessere non solo a noi ma anche agli altri.
Un difetto, invece?
Se ci penso me ne verrebbero troppi (ride, ndr). Per cui direi che anche la tenacia può tradursi in un difetto: ammetto che a volte posso diventare un vero e proprio rompiscatole!
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