Attualità

Manovre per la conquista del quinto Oceano, un territorio incontaminato.

di Gianluca Pascutti -


Da territorio incontaminato, isolato dal mondo, una delle ultime frontiere, a fronte più caldo del globo. Qui nell’Artico è palese si giochi la battaglia finale tra la Russia e la Nato. Mentre si continua a combattere l‘Ucraina , la Cina accusa la Nato di utilizzare questa guerra per espandersi nell’Artico e prenderne possesso. Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha dichiarato che le posizioni prese da Putin sul controllo del territorio Artico porteranno a un conflitto con la Russia. Putin dopo queste dichiarazioni, scocciato ha replicato “Spaccheremo i denti a chiunque pensi di sfidare la nostra sovranità, l’America sappia che non c’è Russia senza Artico e non c’è Artico senza Russia”. Il progressivo scioglimento dei ghiacci ha innescato una mutazione inesorabile del territorio, l’aumento delle temperature e le inversioni delle correnti oceaniche si stima porteranno entro il 2035 allo scioglimento totale dei ghiacci, l’artico diventerà completamente navigabile durante tutto l’anno. Stiamo assistendo alla nascita del quinto oceano e delle nuove terre rare che tanto fanno gola alle super potenze. Il loro controllo equivale alla conquista del mondo, l’unica area della terra ancora non sfruttata, ricca di giacimenti di minerali preziosi, idrocarburi e nuove rotte strategiche, verrà contesa con ogni mezzo e strategia, sarà l’epicentro della battaglia del secolo. La Russia è l’unica potenza artica storica, ha iniziato ad acquisire questa priorità già nel 700 con Pietro il Grande. Stalin ricordiamo nell’Artico fu prigioniero politico, passò diversi anni in questa regione rendendosi conto dell’importanza futura di questo territorio. Non a caso nel suo primo piano quinquennale ordinò investimenti per 2/3 del capitale a disposizione, proprio nell’Artico, potremmo definirla la prima finanziaria russa. L’Artico durante la Guerra fredda fu territorio di scontro politico economico tra la Russia e Stati Uniti, un sottomarino russo pose sul fondale ad estrema profondità la bandiera russa in titanio per affermarne la proprietà. Un’altra particolare situazione si delineò quando il presidente Obama chiese a malincuore a Putin un intervento urgente per aiutare una popolazione isolata, non avendo gli USA i mezzi adatti per procedere in autonomia. Fu mandata una delle 40 navi rompighiaccio (alcune a propulsione nucleare) in soccorso e venne consegnato gratuitamente il cherosene per affrontare il rigido inverno. Una missione che indusse il presidente americano a ringraziare pubblicamente Putin. L’Artico europeo è l’area più militarizzata del mondo, tra testate nucleari e sommergibili qui si giocherà la sfida del secolo che qualcuno pagherà a caro prezzo. Le nuove rotte hanno dato il via anche a un nuovo tipo di turismo, una squallida abitudine che potremo chiamare Last Change Tourism, l’ultimo saluto al moribondo. Aida, una nave da crociera battente bandiera tedesca, non molto tempo fa ha sbarcato circa 1500 passeggeri in un piccolo paesino dell’Artico abitato da una comunità di Iniut. Noncuranti del fatto che queste antiche popolazioni vivono ancora di caccia e di pesca isolate da tutto e tutti, hanno senza nessun rispetto, assaltato le case bussando alle porte per scattare fotografie ricordo, mentre gli Inuit impauriti non capivano cosa stesse succedendo. Non trascurabile il fatto che questa tipologia di navi non è adatta a navigare in questi mari, un incidente avrebbe conseguenze tragiche, in queste acque gelide non si sopravvive più di qualche minuto. 


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