Manovra, è l’ora dei sindacati ma il clima resta teso
Manovra, è l’ora dell’incontro tra governo e sindacati ma il clima rimane tesissimo. Il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, si presenta con l’intenzione di dare consigli letterari a Giorgia Meloni mentre il responsabile dell’Uil Pierpaolo Bombardieri riapre al dialogo ma rimprovera all’esecutivo di aver presentato il bilancio senza prima tentare un’interlocuzione con le parti sociali.
Maurizio Landini si presenta a Palazzo Chigi con in mano un libro e nel cuore la voglia di lanciare una grande stagione di mobilitazione sociale: “Regalerò al Presidente del Consiglio il libro di Albert Camus, L’uomo in rivolta. Perché se hanno paura delle parole, è bene che colgano un tema. E cioè di fronte a un livello di ingiustizie e di diseguaglianze come quello che si sta determinando, io credo che ci sia bisogno proprio che le persone non accettino più, che non si girino da un’altra parte, che non guardino da un’altra parte”. Quindi ha spiegato: “C’è proprio bisogno di un cambiamento radicale che parte sia dall’azione politica, se volete, ma anche dall’azione personale. Sono le persone che si debbono mettere insieme, anche in termini di solidarietà, per combattere questo livello di ingiustizie e di redistribuzione di ricchezza d’anno di chi lavora. Non può essere che chi lavora è povero e non può essere che i nostri giovani, ormai lo dicono tutti, più di 100.000 all’anno se ne debbono andare all’estero per realizzarsi, quando noi siamo un paese che invecchia e quando noi siamo un paese che ha bisogno invece di utilizzare l’intelligenza delle persone perché siamo indietro rispetto ad altri”. Landini ha parlato della mobilitazione generale: “La proclamazione dello sciopero, naturalmente, è quello che un’organizzazione può fare. Il richiamo alla necessità che le persone non si girino da un’altra parte, ma che si determina una vera rivolta sociale che cambi queste ingiustizie, io credo e mi auguro che sia quello che scatta nel nostro paese perché avanti così non si può più andare”. Non sembrano esserci molti margini per un confronto: “Vediamo per quale ragione ci hanno convocato ora. Ce lo debbono spiegare loro, visto che non era mai successo che un governo presentasse in Parlamento una manovra già decisa, già fatta, senza alcun confronto con le organizzazioni sindacali. Ha parlato di rivolta sociale, sono parole che hanno fatto discutere e ne porterà anche a Chigi oggi questo concetto”.
Un tema, quello del dialogo, caro anche all’Uil: “Lo sciopero è stato proclamato con la manovra che era già stata consegnata alle Camere. Abbiamo fatto anche le audizioni. Siamo stati chiamati alle Camere per dare un giudizio. I margini dipendono da quanti soldi e scelte sono già chiuse nelle decisioni assunte”, ha affermato Bombardieri. Che ha concluso: “Se il Governo si presenta dicendo che ci sono solo 120 milioni di margini sarà complicato trovare un accordo – ha aggiunto – se dice che ci sono i margini per finanziare la detassazione degli aumenti contrattuali, intervenire sulla sicurezza, dare più soldi alla sanità, modificare il blocco e le penalizzazioni sulle pensioni siamo pronti a discutere. Dipende da loro. Hanno spostato la riunione dalle 9 alle 10 per aspettare Giorgetti. Magari porta soldi freschi”. Insomma, l’incontro comincia ma sulla manovra il clima tra sindacati e governo resta teso.
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