Economia

Manovra: un mare di emendamenti

di Giovanni Vasso -

L'intervento del presidente del M5s, Giuseppe Conte, nel corso dei lavori della Camera dei deputati, sulle mozioni in materia di autonomia differenziata, Roma 19 novembre 2024. ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI


La manovra naviga in un mare di emendamenti. Ne sono più di ottocento. Per la precisione, ne hanno contati 825. Provenienti da ogni angolo del Parlamento. Dalla maggioranza fino alle opposizioni. Rassicurano, però, coloro che sono addentro alle procedure e ai riti parlamentari, che però ne rimarranno da discutere molti di meno. Almeno duecento emendamenti alla manovra sarebbero “fotocopie” di altri. Così, stornando i doppioni, si dovrebbe tornare sotto la soglia dei 600 emendamenti massimi raccomandati dalla Commissione bilancio. Ma non è solo una questione di quantità, bensì di qualità. O di merito. Cosa c’è nelle correzioni al documento presentato dal governo. Per le anime della minoranza, in particolare per il M5s, è l’occasione per rilanciare sui propri punti programmatici sapendo bene che saranno stralciati e tentare, così, di rassicurare la base, sempre più esigua, dei suoi elettori. Pertanto, ecco spuntare salario minimo e reddito di cittadinanza. Una doppietta che il centrodestra, neanche per scherzo, vuol sentire nominare.

La maggioranza, da parte sua, ha presentato alcuni correttivi importanti. Dall’ulteriore scrematura, resteranno circa 300 emendamenti alla manovra, quelli “super segnalati”. Forza Italia ha preparato 56 emendamenti. Si va dalle pensioni minime (da rimpinguare fino a 623 euro) alla richiesta di esentare dalla web tax le aziende di piccole e medie dimensioni. C’è, come ci si attendeva, la richiesta di rinvio della sugar tax e la soppressione dell’imposizione di membri indicati dal Mef nei consigli direttivi delle aziende che accedono ai fondi statali. A firma Gasparri, poi, l’emendamento al decreto fiscale che aumenterebbe di venti milioni il fondo per pagare gli straordinari alle forze dell’ordine. La Lega, invece, punta forte sulle crypto e chiede di rimodulare, al ribasso, l’aliquota di tassazione prevista dal ministro Giorgetti al 42% e che, invece, i suoi colleghi di partito vorrebbero portare al 28%. Il Carroccio, inoltre, punta a un nuovo bonus elettrodomestici, a portare la soglia della flat tax a 50mila euro. Ma il pezzo forte dei correttivi leghisti è tutto sui trasporti e le infrastrutture, ministero retto dal leader Salvini. Si parte con l’aumento della dotazione al progetto del Ponte sullo Stretto per 14,7 miliardi, sette dei quali da prendere dal Fondo di sviluppo e coesione. Un’idea che farà girar la testa, per non dire altro, ai governatori del Sud. E ancora, i soldi per la Metro C di Roma (50 milioni all’anno dal 2025 al 2027, 100 milioni annui per gli anni 2028-29, 200 milioni nel 2030-31, 500 nel 2032-33 e 450 milioni nel 2034) e un potenziamento strutturale per il fondo del trasporto pubblico locale (altri 50 milioni, emendamento al decreto fiscale) con un occhio di riguardo ai territori del Nord interessati dalle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina.

Il partito della premier, Fratelli d’Italia, punta alle famiglie e alla sanità. C’è l’ipotesi di un contributo da 500 euro per ogni figlio al di sotto dei 14 anni da utilizzare per le attività extrascolastiche. Sparito, a quanto pare, l’emendamento per sostenere le iscrizioni alle paritarie. Spunta invece un aumento degli emolumenti per gli specializzandi nelle professioni sanitarie (veterinaria, odontoiatria, farmacia, biologia, chimica, fisica e psicologia) valevole per tutta la durata legale del corso e che porterebbe ad almeno 1.891 euro lordi al mese, a cui aggiungere fino al 15% in più di quota variabile, circa 280 euro considerando il tetto minimo di base corrisposto. Il ministro alla Salute Schillaci ha aperto all’ipotesi flat tax per i medici e s’è detto fiducioso che, dall’esame degli emendamenti, spuntino condizioni migliorative per il comparto sanità. Resta, però, lo scetticismo delle aziende farmaceutiche con il presidente Farmindustria, Marcello Cattani che ritiene questa manovra priva di “visione strategica”. Chi attende novità è il ministro al Lavoro Marina Elvira Calderone. Che, a fronte della fine di Decontribuzione Sud, ha detto di aspettarsi “uno strumento che sia la prosecuzione e il miglioramento” della misura che termina il 31 dicembre e, contestualmente, ha dichiarato che si stanno proponendo ed esaminando “tanti emendamenti anche sul fronte della previdenza complementare”.


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