Bimbo imbarcato sull’aereo sbagliato finisce a Orlando
Mamma, ho perso l’aereo. Ma sul serio, però. Negli Stati Uniti un bambino di soli sei anni è stato imbarcato, da Philadelphia, “erroneamente” su un volo per Orlando quando, invece, avrebbe dovuto raggiungere la notta a Fort Myers. Le due città distano tra loro più di 260 chilometri. La beffa è stata che, invece, sono arrivati puntualmente alla destinazione precisa i bagagli del ragazzino. La nonna, che attendeva l’arrivo del nipotino al gate, è stata colta da un malore. Dopo alcuni controlli è emerso l’errore. Il bambino si trovava a quattro ore di distanza dall’aeroporto dove era atteso dai suoi familiari. La compagnia aerea, la Spirit Airlines, ha rimborsato il biglietto del piccolo con tante scuse e la promessa di aprire una indagine interna per fare luce attorno all’episodio. Si cercherà di comprendere come sia successo un disguido simile. Nel frattempo, però come riporta il Guardian, la donna ha preso la sua auto e ha guidato fino a Orlando dove, finalmente, ha potuto riabbracciare il suo nipotino. Ma la rabbia è tanta. Oltre ad aver messo al corrente dei fatti un notiziario locale, la donna adesso chiede alla compagnia scuse e di assumersi ogni responsabilità dei fatti.
L’episodio, chiaramente, ha fatto il giro del mondo. Per fortuna è andato tutto bene. Una favola di Natale, di quelle che Hollywood ha utilizzato, fino alla nausea, negli anni ’90 per tutto un filone di film inaugurato dal successo globale di Mamma ho perso l’aereo. Ma nella realtà, però, le cose vanno in maniera diversa. Non ci sono bambini ingegnosi, ma impauriti. E l’errore della compagnia aerea poteva avere conseguenze catastrofiche. Per fortuna, c’è stato il lieto fine.
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