Attualità

Imprese e rappresentanza alla sfida dell’innovazione: ecco l’Ufficio Partnership di Mama Industry

di Giovanni Vasso -


Il paradosso italiano è sempre il solito: quasi il 90% delle imprese è composto da mPmi, micro, piccole e medie imprese che garantiscono stipendi e occupazione al 78% dell’intera forza lavoro occupata in questo Paese. Epperò queste aziende, che costituiscono la spina dorsale ma anche il sistema nervoso dell’economia italiana, rischiano di rimanere fuori dai processi, epocali, di transizione e innovazione. E se ciò accadesse, per l’Italia sarebbe una iattura dal momento che, troppo piccole per resistere e troppo obsolete per competere, si innescherebbe una vera e propria pandemia di fallimenti che darebbe la mazzata finale all’economia nazionale. Intanto, però, le imprese hanno bisogno d’aiuto e talora non riescono ad averne e iniziano a sentirsi sottorappresentate dagli enti e dalle organizzazioni di categoria, temono di restare sole e di perdere tutti i treni dell’innovazione e, in definitiva, la speranza di restare competitivi sul mercato.

È per queste ragioni che Mama Industry ha lanciato una nuova iniziativa finalizzata proprio a dare aiuto e sostegno a tutto quell’ecosistema complesso di micro, piccole e medie imprese che cercano supporto ma che, per il momento, non riescono a trovarne. Si tratta dell’Ufficio sviluppo Partnership di Mama Industry che, nelle parole del Ceo Marco Travaglini, si propone di rinnovare il dialogo tra parte pubblica e privata, tra imprese, istituzioni e associazioni di categoria grazie a un rinnovato coinvolgimento di amministratori locali, direttori e presidenti di organizzazioni, proponendo, come si legge in una nota, “una nuova visione di affiancamento alle imprese finalizzata alla crescita e al miglioramento della produttività”. Travaglini ha spiegato: “L’espansione di Mama Industry attraverso l’Ufficio Sviluppo Partnership è un passo cruciale per portare avanti la nostra missione di sostenere la piccola imprenditoria italiana. Crediamo fermamente che, per far crescere il tessuto imprenditoriale del nostro Paese, sia necessario sensibilizzare gli attori chiave del territorio verso nuovi approcci innovativi e collaborativi”.

Uno dei primi passi, chiave per il programma e la strategia immaginata da Mama Industry, riguarda la mappatura dei Comuni e degli enti locali più innovativi (o meno) presenti sull’intero territorio nazionale per capire di cosa ha bisogno il comparto pubblico e, sulla scorta di questi elementi d’analisi, avviare un processo di collaborazione strategica tale da rafforzare la competitività di micro, piccole e medie imprese dando alle associazioni di categoria più strumenti e competenze raffinate per dare a chi ne ha bisogno risposte concrete per rispondere al mercato e alle nuove esigenze. Grazie a questa nuova iniziativa, Mama Industry intende “dare voce ai piccoli imprenditori accompagnandoli verso una maggiore competitività e autonomia che permetta loro di superare la semplice funzione di “manovalanza” all’interno delle filiere produttive da cui spesso sono schiacciati”. Un tema centrale, spesso negletto, per comprendere e cambiare, sul serio, l’economia italiana.  

Questo, però, è solo l’inizio. Perché l’Ufficio Sviluppo Partnership di Mama Industry intensificherà il suo lavoro nei prossimi mesi, “puntando a creare una rete capillare di supporto che abbracci tutto il territorio nazionale anche attraverso eventi locali, il cui tema centrale sarà sempre la produttività e il potenziale di crescita delle mPMI”.

Un primo test operativo, fanno sapere da Mama Industry, “ha portato risultati incoraggianti, mettendo Mama Industry in contatto con i presidenti di CNA, Confindustria e Legacoop in numerose città italiane”.


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