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Maltempo, De Simone: “Assicurate meno del 16 per cento delle auto distrutte”

di Redazione -


di CARLO DE SIMONE *

Premio contro indennizzo? Il solito dilemma italiano quando si approccia al mercato assicurativo. Il tema è di particolare attenzione dopo i recenti fenomeni atmosferici di straordinaria portata e danno che hanno coinvolto alcune aree del nostro Paese. E così emerge di nuovo lo scarso utilizzo del sistema assicurativo: meno del 16 per cento delle auto circolanti sono assicurate in caso di grandine, trombe d’aria, inondazioni, frane, allagamenti.

I danni che si sono registrati, variano secondo Federcarrozzieri da 900 a oltre 10 mila euro. Nessun risarcimento per i veicoli o fondo calamità è messo a disposizione dallo Stato e molte famiglie non sono in grado di riacquistare un veicolo. Quale sarebbe stato il premio medio per coprirsi dal rischio? In media dai 50 euro l’anno ai 200 euro l’anno, meno di un caffè al giorno per coprire il valore commerciale della propria auto. Una spesa che le famiglie italiane dovranno considerare necessaria a fronte dei cambiamenti climatici e dei nuovi fenomeni atmosferici e che consentirebbe di ampliare il principio mutualistico di copertura alla base del concetto assicurativo riducendone nel tempo i costi.

Se questo vale per il mercato auto ancora di più è fondamentale una riflessione in tema di abitazioni: il numero delle abitazioni protette dal rischio di alluvioni e terremoti è pari al 5% del totale, nonostante (dato ANIA) il 75% delle abitazioni sia esposto a un rischio significativo. I fondi calamità stanziati rappresentano delle spese impreviste per lo Stato che spesso distolgono risorse da investimenti strutturali e non consentono di indennizzare neppure il valore di ricostruzione dell’edificio: molti italiani colpiti dalle recenti catastrofi sono state costretti a svendere l’immobile perché il risarcimento pubblico non era sufficiente a ripristinarlo, o in alcuni casi attendono da anni la ricostruzione con tempistiche indefinite.

Il sistema assicurativo è intervenuto invece puntualmente mettendo a disposizione risarcimenti rapidi e garantendo le somme assicurate (anche qui è sempre importante verificare il valore dichiarato in polizza al momento della sottoscrizione). Un consiglio è quello di non ritenere sufficiente la copertura Incendio contratta a fronte del Mutuo con la banca, che spesso non è estesa agli eventi atmosferici e soprattutto ha il fine di indennizzare il capitale residuale del finanziamento piuttosto che garantire un ripristino o ricostruzione completa del bene.

Da anni i Governi parlano di favorire l’adozione delle polizze assicurative calamità naturali con l’introduzione di benefici fiscali per chi sottoscrive una polizza di questo tipo, ma puntualmente dopo qualche giorno dagli eventi il tema perde attenzione. Gli italiani devono acquisire fiducia nel sistema assicurativo anche attraverso una semplificazione delle condizioni e dei costi di accesso (troppo spesso poco chiari e di difficile comprensione) e  lasciare alle spalle la visione scaramantica dell’ “a me non è mai successo niente” che li porta a considerare il premio assicurativo un’ennesima tassa da pagare.

* docente Luiss Business School


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