Mais100%: gli scarti per un sistema circolare dell’agricoltura
Gli scarti agricoli per un sistema circolare della produzione. Il settore alla scoperta di nuovi sistemi in grado di valorizzare la coltura del mais e di fronteggiare efficacemente la crisi del settore per restituire così competitività e sostenibilità a tutta la filiera. Oggi, nel corso dell’appuntamento “I residui di coltivazione del mais da granella: le opportunità di valorizzazione” che si è tenuto all’interno delle Fiere zootecniche di Cremona, sono stati presentati i risultati finali del progetto di ricerca Mais100%, Gruppo Operativo finanziato dalla Regione Lombardia in collaborazione con il CIB – Consorzio Italiano Biogas, Fondazione CRPA Studi e Ricerche di Reggio Emilia, e quattro aziende cerealicolo-zootecniche-energetiche della Pianura Padana.
Il progetto, giunto alla sua conclusione, è nato con l’obiettivo di studiare le diverse soluzioni messe a punto (e già poste sul mercato) per il recupero dei residui del mais, garantendo un elevato standard qualitativo, definendo un sistema di “produzione circolare della granella di mais”, comprendente anche il recupero e la successiva valorizzare dei residui colturali.
I risultati dei tre anni di progetto, presentati oggi dal professor Narco Fiala, DiSAA – Università Statale di Milano e responsabile scientifico Mais100%, dimostrano che dalla raccolta dei residui si possano recuperare mediamente dalle 5 alle 7 t/ha di sostanza secca a costi molto interessanti e con un potenziale metanigeno medio di 90-95 normal m3 CH4/t (simile all’insilato di triticale).
Sulla quantità e qualità del residuo, hanno inciso diversi fattori tra cui il tipo di macchine impiegate nella raccolta e relativa affidabilità. Sul costo complessivo di recupero può incidere, anche in maniera molto significativa, la fase di conferimento in trincea.
“I risultati ottenuti dal progetto dimostrano come la raccolta dei residui del mais da granella non solo è fattibile ma è un approccio concreto per la valorizzazione di tutta la filiera”, ha spiegato Guido Bezzi del CIB – Consorzio Italiano Biogas a Fiere Zootecniche di Cremona.
La produzione di mais può trovare quindi un’ulteriore valorizzazione per il settore zootecnico lombardo nel momento in cui i residui della produzione di granella vengano utilizzati come foraggio per animali da rimonta o lettiera. Inoltre, un’eccellente opportunità per gli agricoltori è rappresentata dalla possibilità di produzione di biometano attraverso gli scarti.
All’incontro hanno partecipato anche Cesare Soldi, Associazione Maiscoltori Italiani, che ha evidenziato le opportunità e le difficoltà del piano nazionale di rilancio della filiera e Mariangela Soldano, CRPA – Reggio Emilia, che ha presentato i risultati delle analisi sulla qualità dei residui recuperati ai fini nutrizionali ed energetici.
Il convegno si è chiuso con il confronto moderato da Lorella Rossi del CIB tra gli agricoltori e le aziende agricole partner del progetto: Società agricola Agricascinazza, Società agricola La Castellana, Società Agricola Palazzetto, Società cooperativa agricola Pieve Ecoenergia che hanno condiviso l’esperienza delle prove in campo e le proprie impressioni sulle innovazioni introdotte.
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