Magistrati, il giorno della protesta in tutta Italia
Magistrati, il giorno della protesta che prevederà perfino l’abbandono dell’aula. Due striscioni con le frasi del giurista Piero Calamandrei che richiamano la Costituzione, le coccarde tricolore e la Costituzione ben in vista. Sono un centinaio i magistrati del Distretto milanese che protestano davanti all’ingresso principale del Palazzo di giustizia – nel giorno dell’inaugurazione dell’anno giudiziario – contro le riforme costituzionali volute dalla maggioranza. Una manifestazione di dissenso che si ripeterà, con modalità identiche, in tutte le corti d’Appello in modo da esprimere “il comune pensiero della magistratura” in tema di giustizia. Oltre ai cartelli, le toghe indossano una coccarda tricolore e alcuni stringono tra le mani la Costituzione.
Le toghe raggiungeranno l’Aula magna, in tempo per l’inizio della cerimonia, poi lasceranno la sala quando “in forma composta”, nel momento in cui prenderà la parola il rappresentante del ministero, salvo che motivi istituzionali lo impediscano. Un gesto per marcare la distanza tra magistratura e scelte politiche, una prima frattura in vista della giornata di sciopero proclamato per il giorno 27 febbraio.
Contro la riforma della giustizia che introduce la separazione delle carriere fra giudici e pm si protesta anche a Torino in altre città.
La giunta piemontese dell’Anm (Associazione nazionale magistrati) ha aderito alla delibera nazionale con cui lo scorso 18 gennaio il Comitato direttivo nazionale ha lanciato una serie di iniziative da prendere in concomitanza con le cerimonie di inaugurazione dell’anno giudiziario e ha convocato, con un messaggio diffuso dal presidente Mario Bendoni, un ritrovo domattina davanti all’ingresso del Palazzo di giustizia. In base al programma, i partecipanti indosseranno la toga e una coccarda tricolore, ed esporranno cartelli con frasi sul valore della Costituzione anche nel capoluogo piemontese.
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