Buona la Prima!

Maddalena…zero in condotta di Vittorio De Sica

di Luca Bove -


Sciuscià, Ladri di biciclette, Umberto D e La ciociara sono senza dubbio tra i più celebri titoli della storia del cinema. Film accomunati dalla regia di Vittorio De Sica, protagonista indiscusso del Neorealismo. Dopo una lunga carriera come attore, passa dietro la cinepresa nel 1939, firmando, insieme a Giuseppe Amato, la co – regia di Rose scarlatte. L’anno seguente, dirige il suo primo film, Maddalena… zero in condotta.

Una commedia sentimentale con un disegno narrativo perfetto.

Maddalena…zero in condotta, la trama

Elisa, una giovane insegnate presso un Istituto femminile, scrive lettere romantiche al signor Hartman, un personaggio immaginario trovato in un libro di testo. Maddalena, una studentessa un tantino esuberante, trova una delle lettere e per errore viene spedita al fantomatico destinatario. Dopo qualche giorno la lettera giunge a Vienna, dove vive davvero il signor Hartman, che resta particolarmente colpito dalle parole scritte e decide di cercare l’anonima autrice della missiva.

Dal cinema muto alla commedia all’italiana

Vittorio De Sica nasce il 7 luglio del 1901 a Sora, un paesino tra Roma e Napoli, così come dirà nelle vesti di Emanuele Bardone in Generale della Rovere di Roberto Rossellini.

Il padre del Neorealismo fa il suo esordio al cinema, in qualità di attore, nel 1917, partecipando, a soli sedici anni, al film Il processo Clémenceau di Alfredo De Antoni. È così inizia una carriera da interprete lunghissima che attraversa varie stagioni cinematografiche. Dal cinema muto alla commedia all’italiana.

Il De Sica attore raggiunge la massima popolarità con il personaggio del maresciallo Antonio Carotenuto, con – protagonista, insieme a Gina Lollobrigida, di Pane, amore e fantasia, Orso d’argento a Berlino nel 1954. Sempre in qualità d’interprete, ottiene una candidatura al Premio Oscar, come attore non protagonista, per la sua partecipazione in Addio alle armi, film diretto da Charles Vidor nel 1957, quando la sua carriera da regista è iniziata già da più di un decennio.

Dopo le prove generali di Rose scarlatte, realizza Maddalena…zero in condotta, tratto dalla commedia ungherese, scritta da Lazlo Kadar.

Maddalena…zero in condotta, il cast

Per questo suo debutto alla regia, e come per i suoi successivi due film (Teresa Venerdì, e Un garibaldino in convento), Vittorio De sica è anche attore. In questa garbata commedia basata sull’equivoco si auto dirige nel ruolo da protagonista maschile, Alfredo Hartman, romantico e aristocratico austrico d’origine italiana.

Accanto a lui, Vera Bergman, che interpreta Elisa, la giovane professoressa; Carla Del Poggio, nei panni di Maddalena; Irasema Dilian, la studentessa figlia della contessa. Roberto Villa, invece, interpreta Stefano, cugino di Alfredo, e infine Giuseppe Varni, doppiato da Aldo Fabrizi, nel ruolo del simpatico bidello.

Un film disimpegnato

L’esordio alla regia di Vittorio De Sica avviene con un film disimpegnato, all’insegna della commedia. Il regista decide di seguire la moda del momento, ambientando la vicenda in una scuola, come aveva fatto, qualche anno prima, Golfredo Alessandrini con Seconda B e come avverrà l’anno dopo con Ore 9 lezione di chimica di Mario Mattoli.

Maddalena…zero in condotta è un film senza tensione, leggero, dove i pochi conflitti creati dalla vicenda si risolvono senza complicazioni, per poi giungere a un finale che accontenta tutti.

La giovane e un po’ ribelle protagonista del titolo diventa un cupido al femminile che realizza il sogno romantico della sua insegnate. Un uomo fantasticato come un prezioso compagno, prende forma, portando un allegro scompiglio nella scuola dove avviene il tutto.

Una scrittura filmica perfetta

Vittorio De Sica giunge a dirigere questa sua opera prima già con grande padronanza del mezzo filmico. Il regista esordiente dimostra fin da subito di conoscere alla perfezione il linguaggio cinematografico. La vicenda è tratta da un lavoro teatrale e il film conserva i nodi narrativi del testo, privilegiando gli ambienti interni. Nonostante ciò, De Sica firma una regia dinamica, senza nessun tipo di intoppo. La cinepresa si muove nello spazio in maniera fluida e non risulta mai statica.

Ma il principale vanto de Maddalena…zero in condotta è la sua narrazione. Vittorio De Sica scrive la sceneggiatura, insieme ad Aldo Benedetti, inizialmente non accreditato perché ebreo.

I principali personaggi vengono presentati senza sbavature, mettendo in primo piano la loro principale caratteristica. Il professore severo, il bidello buono e simpatico, Maddalena svogliata e discola e la preside esigente, ma materna. Prototipi stilizzati, provenienti dalla tradizione teatrale, che nella scrittura filmica di De Sica ritrovano una briosa vitalità e una cordiale tenerezza.

La sceneggiatura raggiunge la perfezione nell’interazione tra i personaggi. Il regista – sceneggiatore adotta un affascinante schema narrativo composto da doppi e rimandi su cui costruisce una serie di equivoci, creati appositamente per suscitare una comicità garbata e un po’ aristocratica, come i principali personaggi. Una prassi che, ancora una volta, si rifà alla scrittura teatrale da Oscar Wilde, fino a William Shakespeare, ma già adottata nel cinema qualche anno prima in Susanna!, il capolavoro della commedia sentimentale diretto da Howard Hawks.

Buona la prima! per Maddalena… zero in condotta di Vittorio De Sica che, con questo suo primo film da regista, è lontano anni luce dai capolavori del neorealismo di qualche anno più tardi, ma che, allo stesso tempo, riesce ad anticipare alcune tematiche a lui care. Non sembra un caso, infatti, la scelta del contesto scolastico e la rappresentazione della solidarietà e rivalità tra le allegre studentesse. Una scelta contenutistica approfondita e sviluppata, con tutt’altro esito, nel capolavoro, Sciuscià, Premio Oscar come miglior film straniero nel 1948.


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