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Macron si tiene Attal, la sinistra già scalpitava per il nuovo leader

di Angelo Vitale -


A sorpresa, il presidente Emmanuel Macron respinge le dimissioni del premier Gabriel Attal con il quale nemmeno parlava più da giorni e che era giunto all’Eliseo per presentargliele. Attal aveva lasciato palazzo Matignon, la sede del governo, e si era diretto all’Eliseo per raggiungere Macron che, per ora, adotta questa decisione. I rapporti fra i due erano diventati difficili, secondo il loro entourage, nelle ultime settimane, dopo lo scioglimento: “Non ho scelto io di sciogliere l’Assemblée – aveva ribadito ieri sera Attal dopo l’annuncio dei risultati del ballottaggio -, ho rifiutato di subirlo”.

il presidente francese Emmanuel Macron ha respinto le dimissioni chiedendogli “per il momento di restare, per assicurare la stabilità del Paese”.

L’alleanza di sinistra che ha vinto le elezioni legislative pur senza maggioranza assoluta, il Nuovo Fronte Popolare, deve “essere in grado di presentare entro la settimana una candidatura” alla carica di primo ministro. Così stamattina il segretario del Partito socialista, Olivier Faure. Faure, segretario di uno dei partiti che costituisce il Nuovo Fronte Popolare, aveva assicurato che la scelta si farà “questa settimana” ed avverrà “per consenso, oppure ci sarà necessariamente un voto” delle diverse formazioni che costituiscono l’alleanza.

Impasse che può essere in parte spiegata dalle parole di un ministro del governo in carica. La nuova situazione politica che nasce dallo scioglimento dell’Assemblée Nationale “presenta tre rischi principali. Sta a noi respingerli. Il rischio più immediato è una crisi finanziaria e il declino economico della Francia. L’applicazione del programma di rottura del Nuovo Fronte Popolare distruggerebbe i risultati della politica che abbiamo portato avanti per sette anni e che ha dato alla Francia lavoro, attrattiva e fabbriche. Questo progetto ha un costo esorbitante, è inefficace e datato. La sua legittimità è debole e circostanziata. Non deve essere applicato”. Ad affermarlo in un lungo post su ‘X’ è il ministro dell’Economia francese, Bruno Le Maire.

Appena 35 anni, Attal era primo ministro dal gennaio scorso. Da otto anni in En Marche, il partito fondato da Emmanuel Macron, due anni dopo ne era divenuto portavoce. Eletto deputato nel 2017, in Assemblea era stato chiamato nella Commissione per gli Affari Culturali e l’Istruzione. Nel 2018 era stato nominato segretario di Stato del ministro dell’Educazione Nazionale e della Gioventù nel secondo governo Édouard Philippe, diventando all’età di 29 anni il più giovane membro di un governo sotto la Quinta Repubblica.

Dopo la rielezione di Emmanuel Macron nel 2022, era diventato primo ministro delegato per i conti pubblici nel governo di Élisabeth Borne. Nel luglio 2023 era stato nominato ministro dell’Istruzione Nazionale e della Gioventù. Nel gennaio 2024, all’indomani delle dimissioni di Élisabeth Borne, il primo ministro più giovane nella storia della Quinta Repubblica.


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