Editoriale

Macron crede di giocare a RisiKo

di Adolfo Spezzaferro -


Sembra una partita a RisiKo!, il gioco con i carrarmatini per conquistare il mondo: quando tu stai vincendo e tutti gli altri si coalizzano contro di te per impedirti di raggiungere l’obiettivo. A guardare la mappa della Francia con i colori che rappresentano i partiti vincitori nelle varie circoscrizioni ci torna in mente il gioco da tavola di strategia e tattica militare. Tuttavia se a RisiKo! tu puoi essere pure Napoleone ma se hai sfortuna ai dadi sei destinato a perdere, nella Francia del secondo turno delle elezioni politiche i dadi non c’entrano. Il presidente Macron, uscito doppiamente sconfitto – dalle europee e dal primo turno delle politiche – non può sperare in un colpo fortunato. Ma lo scenario da RisiKo! è evidente: il leader di Ensemble! ha chiesto a tutti i partiti francesi di coalizzarsi contro il Rassemblement National per impedire a Marine Le Pen di vincere. Quel fronte repubblicano che a dispetto del nome è un’accozzaglia indegna, tenuta insieme solo dalla difesa dello status quo, già schierato in passato alle elezioni presidenziali, sempre contro la Le Pen. Stavolta il blocco anti-Rn è ancora più indegno, perché vede insieme ai liberali macroniani l’estrema sinistra del trotskista Mélenchon. I giornaloni mainstream anche di casa nostra si stanno sperticando in analisi del tenore di “Ecco perché Macron preferisce che vinca Mélenchon”, “Perché è giusto che l’estrema destra non vinca le elezioni”. Il dato politico però è un altro. Al di là del fatto se la coalizione di destra guidata dal Rn riuscirà a vincere i ballottaggi nonostante gli accordi di desistenza e tutti i calcoli numerici del caso e riuscirà ad andare al governo con la maggioranza assoluta, di certo l’accozzaglia macroniana non potrebbe governare. In caso di vittoria di tutti i partiti che stanno contro la Le Pen, questi partiti non potrebbero andare d’accordo su nulla. Dall’immigrazione ai conti pubblici, dalla visione dell’Ue alla guerra in Ucraina. È questo il vero allarme che dovrebbe preoccupare i francesi e gli europei tutti. Pur di non far vincere il partito più votato dagli elettori francesi al primo turno, questi signori, da Macron fino a Mélenchon (agli antipodi del presidente) sprofonderebbero la nazione nell’instabilità. Schierandosi peraltro contro la volontà popolare, espressa nelle urne. È qualcosa di molto grave e pericoloso, oltre che profondamente antidemocratico. Non un programma di governo, non una convergenza sulle priorità della Francia: l’unico trait d’union è quello di impedire ai francesi di mandare al governo chi hanno scelto con il voto. Il punto dunque non è se la Le Pen avrà i numeri o meno per governare ma il fatto che comunque i suoi avversari non sarebbero in grado di farlo. In tutto questo c’è un presidente bocciato dai francesi su tutta la linea, pericoloso pure per l’Ue perché vorrebbe mandare i suoi soldati a combattere i russi, intenzionato a fare di tutto per non perdere il potere. Ecco, se le cose stanno così, il nostro auspicio è che Rn stravinca (è difficile che un moderato di centro voti per l’estrema sinistra), in modo tale da disinnescare tutti questi rischi di instabilità che si abbatterebbero pure sull’Ue. Il nostro auspicio poi è che la Le Pen e la nostra premier e leader dei Conservatori europei Giorgia Meloni facciano un accordo e trovino la quadra per mettere nell’angolo gli sconfitti delle europee (a partire proprio da Macron) anche a Bruxelles. Per restituire l’Europa ai cittadini.


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