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Macron sceglie Michel Barnier come premier e scontenta tutti

di Angelo Vitale -


La Francia ha un nuovo premier, il presidente Emmanuel Macron supera lo stallo che dura da luglio e incarica Michel Barnier di “formare un governo di coalizione al servizio del Paese e dei francesi”.

Il proposito appare enorme, nel ricordo di un immobilismo che ha generato un fiume di aspre polemiche: “Questa nomina – fa sapere l’Eliseo -arriva dopo un giro di consultazioni senza precedenti durante le quali, in conformità con il suo dovere costituzionale, il presidente ha assicurato che il premier e il governo che verrà rispetteranno le condizioni per essere il più stabile possibile e si darà la possibilità della coalizione più larga”. 

Il primo a sparare a zero è Bardella. Il Rassemblement national “giudicherà” sulla base del “discorso di politica generale”. Così su X Jordan Bardella, dopo l’annuncio. “Dopo un’attesa interminabile, indegna di una grande democrazia, prendiamo atto della nomina di Barnier come primo ministro di Emmanuel Macron- si legge nel post – Gli 11 milioni di elettori di Rn meritano rispetto: è la nostra prima richiesta”.

“Giudicheremo in base all’evidenza il suo discorso di politica generale, le sue decisioni sul bilancio e le sue azioni – aggiunge Bardella – Chiederemo che le principali emergenze dei francesi, potere d’acquisto, sicurezza, immigrazione, siano finalmente affrontate e ci riserviamo qualsiasi mezzo d’azione politica se non sarà questo il caso nelle prossime settimane”.

Tagliente, al curaro e più, Melenchon. Michel Barnier nuovo premier? “Le elezioni sono state rubate”. Così Jean-Luc Melenchon, leader de La France Insoumise, parte della coalizione del Nuovo Fronte popolare, subito dopo la nomina dell’ex ministro dei Republicains ed ex commissario europeo. “Non è il Nuovo Fronte Popolare che ha vinto le elezioni che avrà il primo ministro e la responsabilità di presentarsi davanti ai deputati”, ha detto Melenchon. L’Nfp alle elezioni di giugno era risultato prima formazione politica, conquistando 178 seggi, contro i 150 dei macronisti di Ensemble e i 142 dell’Rn.

Ultranegativo il giudizio dei socialisti. “La negazione della democrazia ha raggiunto l’apice: un premier del partito che è arrivato quarto e non ha nemmeno partecipato al fronte repubblicano. Entriamo in una crisi del regime”. Così su X Olivie Faure, segretario del Partito socialista francese.

La destra chiede rispetto. “Esigeremo che il nuovo capo del governo rispetti gli 11 milioni di francesi che hanno votato per il Rassemblement National e che rispetti le loro idee”. Così la leader del Rn, Marine Le Pen che aggiunge su X: “Saremo attenti al progetto che porterà avanti e attenti a garantire che le aspirazioni dei nostri elettori, che sono un terzo dei francesi, vengano ascoltate e rispettate”.

Unico possibile salvagente da Philippe: “Congratulazioni a Michel Barnier. Il suo compito si preannuncia arduo ma le difficoltà non gli hanno mai fatto paura. E saremo in tanti ad aiutarlo”. Scrive così in un post su X Edouard Philippe, leader del partito conservatore Horizon. Ex premier francese, oggi sindaco di Le Havre, due giorni fa Philippe aveva annunciato la sua candidatura alle elezioni presidenziali del 2027.


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