Macron apre alla deterrenza nucleare contro la “minaccia russa”
Alla vigilia del vertice europeo straordinario di oggi, il presidente francese Emmanuel Macron ha rivolto un messaggio alla nazione, sottolineando come “la nostra prosperità e sicurezza siano diventate più incerte”. Il summit, convocato con urgenza, si concentrerà sulla situazione in Ucraina e sulla necessità di rafforzare la difesa comune europea, soprattutto alla luce delle tensioni tra il presidente statunitense Donald Trump e quello ucraino Volodymyr Zelensky. La prospettiva di un disimpegno degli Stati Uniti, sia nel supporto a Kiev che nella difesa del continente, rende ancora più urgente un’azione autonoma dell’Europa. Macron ha parlato di una “minaccia russa” che interessa tutta l’Europa. Ha accusato il Cremlino di mobilitare soldati nordcoreani, utilizzare equipaggiamento iraniano, violare i confini europei per eliminare oppositori e manipolare elezioni in paesi come Romania e Moldavia. Il presidente francese ha evidenziato l’imponente riarmo russo, con una previsione di 300mila nuovi soldati, 3mila carri armati e 300 caccia entro il 2030. “Chi può credere che la Russia si fermerà all’Ucraina?” ha chiesto Macron, mettendo in guardia dai rischi per l’intero continente. Un altro punto centrale del discorso è stato il fallimento della diplomazia con Mosca. Macron ha ricordato come la Russia abbia già violato gli accordi di Minsk, firmati con Ucraina, Francia e Germania dopo l’occupazione della Crimea e il sostegno ai separatisti nel Donbass. Per questo, ha affermato che “oggi non possiamo più credere alla Russia sulla parola”. Di fronte a questi scenari, il presidente francese ha ribadito che “restare spettatori sarebbe una follia”. Ha escluso che la pace possa coincidere con la resa dell’Ucraina e ha annunciato per la prossima settimana a Parigi una riunione dei Capi di Stato Maggiore dei paesi disposti ad assumersi la responsabilità di garantire una pace duratura, anche attraverso il coinvolgimento di truppe sul campo. Sul rapporto con gli Stati Uniti, Macron ha ribadito la fedeltà al partenariato transatlantico, ma ha sottolineato che l’Europa deve rafforzare la propria indipendenza in materia di difesa e sicurezza. “Il futuro dell’Europa non può essere deciso a Washington o Mosca”, ha dichiarato, lanciando un appello ai partner europei affinché incrementino le proprie capacità di difesa. Ha anche proposto di estendere a più paesi la protezione dell’ombrello nucleare francese, come parte di una strategia di deterrenza più ampia. Il presidente ha poi illustrato il piano di rafforzamento militare della Francia: attraverso due leggi di programmazione, nei prossimi dieci anni Parigi raddoppierà il budget per le forze armate. Tuttavia, ha insistito sulla necessità che gli armamenti siano prodotti e acquistati in Europa, promuovendo investimenti comuni per sviluppare una vera autonomia industriale nel settore della difesa. Infine, Macron ha affrontato il tema delle tensioni commerciali con gli Stati Uniti. Ha criticato l’intenzione di Trump di imporre dazi sulle merci europee, definendola “incomprensibile e dannosa sia per l’economia americana che per la nostra”. Ha ribadito che l’Europa deve lavorare per una maggiore indipendenza strategica in tutti i settori, non solo in ambito militare. “Il nostro destino è essere più indipendenti”, ha dichiarato, sottolineando che l’autonomia economica, tecnologica, industriale e finanziaria è una necessità per il futuro del continente. Il discorso di Macron si configura quindi come un appello all’unità europea di fronte alle sfide globali, con l’obiettivo di rafforzare la sicurezza e l’autonomia strategica del continente in un momento di crescente incertezza geopolitica.
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